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Full Tilt Poker: PokerStars non conferma né smentisce…

preet-bhararaDopo una giornata infernale, ricca di rumors rimbalzati con insistenza dagli Stati Uniti, Eric Hollreiser, responsabile della comunicazione di PokerStars è sceso in campo sull’affare Full Tilt Poker. Dall’Isola di Man, nessuna conferma né smentita ma è da quasi un mese che circolano voci sul coinvolgimento nell’operazione della room di Isai Scheinberg.

“Abbiamo ricevuto – commenta Hollreiser - molte richieste di informazioni e ci sono parecchie speculazioni sui forum, così ho voluto affrontare i rumors su PokerStars. Come sapete, PokerStars è in trattative con il Dipartimento di Giustizia statunitense. Tali discussioni sono sempre riservate, non possiamo commentare queste voci. Appena avremmo informazioni da condividere pubblicamente, lo faremo”.

A dire il vero è la prima volta che un manager di Stars conferma contatti in corso con il DoJ. Fino ad ora nessuno si era mai azzardato ad ammettere un filo diretto con i procuratori di New York, a seguito del black friday.  Come noto, oltre alle implicazioni del processo penale, a PokerStars è stata contestata una multa da 1,5 miliardi di dollari. Per questo motivo, potrebbe avere un certo senso, la notizia di un accordo per  770/750 milioni, al fine di chiudere la transazione, con il pacchetto di Full Tilt Poker incluso.

Il problema rimane la normativa anti-trust europea come ha ricordato Bernard Tapie. Forse è proprio per questo motivo che Stars si è celata dietro al silenzio.

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Stars potrebbe avere interesse anche a non rilanciare il brand ma acquisire solo il database più l'apparato tecnologico, garantendo il rimborso dei giocatori, nel pieno rispetto della normativa comunitaria.

Considerando le problematiche sulla concorrenza, un’altra ipotesi realistica potrebbe essere che PokerStars paghi il DoJ per archiviare la multa e i procuratori statunitensi, a sua volta, utilizzino quei fondi per rimborsare i clienti truffati da Full Tilt Poker (per circa 440 milioni di dollari). Sui forum c’è anche chi ipotizza solo una manovra di disturbo per far saltare l’affare a Bernard Tapie, pronto a rilanciare l’ex rivale.  Senza una smentita ufficiale di PokerStars, sono molte le ipotesi che si rincorrono e l’unica certezza è che il gruppo francese si è chiamato definitivamente fuori dall'affare.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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