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Mike Matusow a picco dopo la chiusura di Full Tilt

Anche i ricchi piangono, o se non altro sommessamente singhiozzano: ne sa qualcosa Mike Matusow, che dopo la chiusura di Full Tilt Poker ha visto il proprio futuro adombrarsi in tinte fosche, a causa del denaro perso e di un ricco contratto sfumato.

Certo, empatizzare con qualcuno che si dice sul lastrico o quasi dopo aver vinto tre braccialetti WSOP e quasi otto milioni di dollari nei tornei live non è un esercizio banale, ma stando a quanto dichiarato recentemente "the mouth" avrebbe subito un duro colpo dopo l'improvviso black out che si è abbattuto sulla propria poker room, che di certo non l'ha rovinato ma l'ha costretto a rivestire i panni di chi forse si era perfino scordato di essere: un giocatore.

"Con la chiusura di Full Tilt Poker ho perso 185.000 dollari, ma quello non è stato neppure il male peggiore. La cosa più dura è stata dover rinunciare al mio contratto - ha confessato senza girarci troppo attorno - pensavo di essermi sistemato per il resto della vita grazie all'assegno che mi arrivava ogni mese. Accettare il pensiero di dover cominciare a giocare a poker per vivere è stato molto duro".

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A suo dire le cose non stanno poi andando tanto male, nelle partite di cash game live che gioca a San Diego, ma certo lo stress da accumulare adesso negli ultimi anni non lo aveva conosciuto: "Non è facile, in molti ormai sanno giocare ed è dura gestire i periodi negativi. Dallo scorso novembre a marzo credo di aver vinto circa 125.000 dollari e quindi non mi posso lamentare, ma la scorsa settimana ne ho persi 75.000. Càpita, e fa schifo".

Alla voce nullatenenti insomma sarà difficile anche in futuro leggere il nome di Mike Matusow, ma avere magari un conto in banca con tanti simpatici zeri messi in fila può non bastare, quando la vita ha deciso che è arrivato il momento di passarti a prendere.

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