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Gabriele Lepore racconta la corsa al final table di.... Gabriele Lepore (inedito)

Sono passate poche ore e Gabriele Lepore è il finalista dell'ultima edizione del PokerStars Championship (il final table lo potrete seguire in live streaming dalle 13 da questo link). L'inviato di Assopoker a Praga ha vissuto gli ultimi giorni in compagnia di Galb e, nella notte, ci ha mandato questa intervista inedita.

Dal nostro inviato a Praga - Stefano Atzei

La vita è un gioco di incastri, coincidenze.  Le stesse che si ripresentano, in scala, al tavolo da gioco. C'è chi spera si verifichi quella giusta e chi ha l'innata capacità di sfruttarle a proprio vantaggio. Quella di Gabriele Lepore ieri è stata una lezione di 'self-awareness' come dicono oltremanica, coscienza di sé stessi, consapevolezza nei propri mezzi.

Nulla è stato lasciato al caso e chi vi scrive lo può confermare. Partire con il penultimo stack e approdare al final table del Main PSC senza mai giocarsi uno showdown è un dettaglio che potrebbe passare inosservato, ma nelle grandi imprese sono sempre i dettagli a far la differenza, questione di testa.

Il sogno di Wheeler

Vengo informato da un collaboratore di una potenziale curiosità su Jason Wheeler, si parte alla ricerca della fonte al primo break disponibile. Rampa di scale, capatina in sala stampa, ascensore. Si aprono le porte, me lo trovo di fronte: "Si è vero - risponde sorridente - Poco tempo fa ho fatto un sogno, e io non sogno mai, eh. Ho sognato di raggiungere un final table e l'ho detto a un mio amico... Nel mentre lui ha vinto due tornei, ora tocca a me."

Vedere Wheeler in azione a un tavolo che non sia quello televisivo è un'esperienza che ogni amante del poker dovrebbe fare. Carisma da stand-up comedian, sicurezza da veterano e capacità di cambiare marcia al momento opportuno; una sua occhiata equivale a una scansione ai raggi X. Era il Day2 quando ho avuto modo di osservarlo, seduto per diverse ore in posizione su Gabriele, triturare gli avversari, prima psicologicamente e poi sul campo.

Quasi tutti a dire il vero: "Mi rispettava perchè mi vedeva foldà, ma non aveva capito che son stato card dead tutta la sera!" - scherza Galb, non ci crediamo.

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Galb in action (foto by Assopoker)

La pressione

Flash forward, l'eliminazione di Matas Cimbolas chiude le ostilità e Gabriele Lepore è tra i sei finalisti col quarto stack in gioco. Il commento a caldo suona quasi come una liberazione: "Possono giocare GTO quanto vogliono ma se quando guardano le carte c'hanno già scritta in faccia la mano, c'è poco da randomizzare le scelte. Al final table non sono arrivati un paio che non hanno retto la pressione. Avevano più chip ma io già lo sapevo che sarebbero usciti prima di me e così è stato".

Poi chiamatele pure coincidenze eppure due tra i più esperti, assieme al solidissimo Michal Mrakes e il pirotecnico Kalidou Sow, sono lì a giocarsi una Picca e una vagonata di soldi: "Come mi sento? Sono con-ten-to! E' stata una fatica immane, in parte per il raffreddore in parte perché è uno stress allucinante arrivare fin qua. Ho giocato nel modo più lineare possibile sfruttando al massimo le situazioni di gioco, d'altronde c'hai poco da fà quando vedi una mano su quaranta".

Telefono caldo

Scaricata la tensione del torneo si fa il punto della situazione in stanza, tra birra e chicken wings, il cellulare non smette di agitarsi. Piovono complimenti da tutti, alcuni amici son pronti a salire sul primo volo, è tutto un intreccio di telefonate, prenotazioni di stanze e tanta, tanta adrenalina da scaricare.

Foto by Assopoker

La felpa di Filippo Candio

Il ricordo dell'avventura vissuta al Main Event delle WSOP Pippo Candio riaffiora tra una chiacchiera e l'altra: "Mi voglio rimettere questo maglione ma l'ho usato tutto il giorno. Mo' faccio come Filippo, che per scaramanzia s'è tenuto la stessa felpa fino alla fine. Ogni giorno la innaffiava col deodorante spray, al Day 8 ci sarà stato tipo un minuto!" Il rito si compie all'insegna del 'nun se sa mai'.

Sarà la suggestione per via del racconto strabiliante, intriso di misticismo e spiritualità, che Alessio Isaia mi fa durante una delle pause sul suo ultimo viaggio in Sudamerica, ma nell'aria c'è qualcosa di particolare. Contro tutti i pronostici, dopo tre giorni da short stack e un solo showdown preflop su 5 Days - 98s vs AK da short al Day2 - questo final table è già poesia. Per trasformarlo in storia occorre attendere qualche ora.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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