Full Tilt Poker di nuovo protagonista del poker online non è più soltanto né una speranza né un'ipotesi, ma gli scenari possibili su quello che sarà l'impatto della nuova piattaforma sono molteplici: riuscirà il cash game high stakes a rispolverare i fasti di un tempo?
In questo periodo i professionisti del settore - mentre già serpeggia un'indiscrezione non confermata circa una possibile riapertura il prossimo 4 novembre - se lo stanno chiedendo, mossi a questo interrogativo da una serie di fattori difficilmente ignorabili. Il primo nasce dalla constatazione che il marketing della poker room era incentrato principalmente su un team pro di stelle che ad oggi non esiste più. Poter contare su Phil Ivey, Tom Dwan, Patrik Antonius e Gus Hansen rendeva praticamente impossibile non far parlare di sé, ma adesso come farne a meno, specie se poi sono quegli stessi campioni ad essere i protagonisti principali dei nosebleed?
Sarebbe sempre possibile ripristinarlo, ma con quali soldi? Quanto di quel denaro giocato era di loro proprietà e quanto di questo elargito da robusti assegni foraggiati direttamente dalla red room? Difficile immaginare che in futuro possa ripristinarsi un regime simile, quantomeno al punto da riattivare livelli come il $300/$600 od il $500/$1000, per non parlare di quelli addirittura superiori in specialità di nicchia come il Limit Hold'em.
Certo, i giocatori rimborsati garantiranno in parte un ritorno di liquidità, ma fino a che punto? E quanti di questi vorranno lasciare stabilmente sul proprio conto somme pari a centinaia di migliaia di dollari o superiori, considerando che un solo stack del $300/$600 vale 60.000 dollari e che a certi livelli e in discipline come il Pot Limit Omaha (la specialità più giocata) gli swing sono all'ordine del giorno?
Infine, non bisogna dimenticare che molti dei protagonisti di quelle partite del recente passato non le giocano più: pensiamo anche solo a Di "Urindanger" Dang ed Hac "trex313" Dang, o anche ad Ashton "theASHMAN103" Griffin e ad un vero catalizzatore di azione come lo è stato il Guy Laliberté di alcuni anni fa. Altri sono arrivati, è vero, ma senza più toccare quegli stessi livelli.
Immaginare Full Tilt Poker senza l'azione ai tavoli più esclusivi sembrava impensabile prima del Black Friday, ma adesso a ben guardare sembra un'ipotesi tutt'altro che inverosimile.