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Side events a pioggia e consiglio dei giocatori: come cambia l' EPT

Luca Pagano, recordman EPT e ora anche membro dell'EPCAlla vigilia della season 9, lo European Poker Tour fa i conti con i tempi che cambiano, e annuncia una novità che suona certamente come una buona notizia: la nascita di un consiglio dei giocatori all'interno dell'organizzazione, che si chiamerà European Players Council.

EPC: POWER TO PLAYERS? - L'EPC consisterà in un organo consultivo che aiuterà lo staff EPT nelle decisioni riguardanti il circuito, ma anche "per discutere di tutti i nostri eventi live, dei circuiti in giro per l'Europa ma anche di regole, strutture, payout e molto altro ancora", come dice Neil Johnson, figura storica dell'EPT che di PokerStars è ora il Live Poker Specialist.

Nel primo EPC c'è un pezzo importante d'Italia: parliamo ovviamente di Luca Pagano, che è uno dei 5 membri del team pro della room dalla picca rossa selezionati per il consiglio. Eugene Katchalov, Arnaud Mattern, Alex Kravchenko ed Ana Marquez saranno i suoi colleghi di team presenti nell'EPC, che si completerà con altri 4 elementi "indipendenti": il tedesco Dominik Nitsche, il britannico Martins Adeniya, il danese Martin Jacobson e la belissima canadese Xuan Liu.

Il consiglio europeo dei giocatori inizierà la sua attività con l'EPT Barcellona, che tra poco aprirà i battenti per la season 9 del circuito, e concluderà l'esperienza con il prossimo EPT Grand Final, dove l'EPC si riunirà per tirare le somme della stagione.

La bella Xuan Liu, selezionata per il primo EPCPERCHE' ORA? - Naturalmente il fatto che l'EPT abbia pensato di coinvolgere direttamente i giocatori nei processi decisionali è un'evoluzione da accogliere con grande soddisfazione, ma è interessante indagare sui possibili perchè tutto ciò sia stato fatto adesso e non due o tre anni fa, per esempio.

EPT MAIN EVENT, UN CALO DEL 10% - La geografia del poker live è notevolmente mutata, nel giro di pochi anni, e con essa anche l'offerta è cambiata in ragione di un'utenza che è molto diversa rispetto a prima, sia in numero che in qualità. Guardando ai crudi numeri e considerando solo i Main Event, nella stagione 8 l'European Poker Tour ha perso circa il 10% dei partecipanti (8446 contro 9379 iscrizioni, dati Hendon Mob). Il calo è sensibile, e le motivazioni non bisogna certo andarle a cercare in particolari pecche organizzative del circuito, quanto in altri fattori per lo più esterni.

La crisi economica mondiale è solo un tappeto su cui tutto si è sviluppato, mentre il black friday ha prodotto - in termini di ricaduta sul live - due conseguenze apparentemente di segno opposto:

  • diminuzione dei volumi di gioco online e dei qualificati via satelliti
  • creazione di una nuova utenza live prima dedita quasi esclusivamente all'online

Quest'ultimo punto è a mio parere molto importante nella creazione delle premesse che hanno portato alla ricerca di un filo diretto ed operativo con i giocatori, da parte di circuiti come l'EPT. L'impossibilità di giocare online per centinaia di grinder (stop al gioco per gli USA e Full Tilt chiuso) ha prodotto un innamoramento "forzoso" di molti di essi con il live. Basti guardare al field degli ultimi EPT di Sanremo e Campione per rendersi conto di quanto sia alta la percentuale di giocatori forti che si è riversata sul live, per mancanza di alternative prima che per un mutamento nei gusti personali.

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Salman Behbehani, uno dei tanti giocatori forti 'costretti' a svoltare sul live pokerI SIDE EVENTS, VERO "LIVE GRINDING" - Questa metamorfosi dell'utenza è stata colta al volo dal management dell'EPT, che ha aumentato in maniera impetuosa il numero e la varietà dei side events nel corso dell'ultima stagione, e a quanto pare l'intenzione è quella di proseguire su questo sentiero. Una nuova idea di live poker, più vicina ai giocatori abituati a grindare online, che trovano così sempre un nuovo torneo a cui sedersi dopo una spewata di troppo, un cooler o un "tuffo" andato male.
Per dare un'idea di quanto stiamo dicendo, nel programma dell'EPT Barcellona che sta per prendere il via il totale degli eventi in palinsesto è di 31, ben 10 in più rispetto allo scorso anno.

UN EPT "PRO ORIENTED" - Un nuovo concetto di poker, più selettivo e pensato per l'utenza consapevole, il cui peso specifico rispetto a quella occasionale è in evidente aumento. Proprio in considerazione di questi fattori, il bisogno di una consulenza ravvicinata da parte di una selezione di esperti (prima che giocatori) è del tutto in linea con lo scenario attuale: quello di un EPT che strizza sempre di più l'occhio ai poker pro rispetto ai cosiddetti "recreational players". Peraltro non si tratta di una perdita di attenzione nei confronti degli amatori, poichè le migliorie che verranno eventualmente apportate a strutture e payout andranno quasi tutte in una direzione genericamente positiva per tutti i giocatori, tranne - forse - per quanto riguarda la politica dei buy-in.

LA CONCORRENZA DEI LOW BUY-IN - Questi nuovi palinsesti di side events sono infatti imbottiti di tornei turbo e affini (si guardi a tal proposito il payout completo di tutti i side events all'ultimo EPT Campione), mentre una certa tendenza recente - italiana ma non solo - sta virando verso una politica che mette al centro la sostenibilità del buy-in coniugata con alti tassi di giocabilità.

In un siffatto scenario, almeno una parte dei giocatori "ricreazionali" - che non hanno intenzione/possibilità di spendere 2-3 o 5mila euro per un torneo - troverà sempre più conveniente andare ad un torneo X da 700€, con 30mila chips di partenza, livelli sempre più dilatati e una giocabilità crescente rispetto a un side event EPT turbo da 500€, pensato appositamente per quelli che lo giocano (in bankroll) come fosse un sit'go online e non hanno particolari pretese di giocabilità, ma piuttosto quella di trovare sempre action live per cercare di rendere la trasferta più "grindabile".

Se qualche anno fa un EPT da 5mila euro, 10mila chips e livelli da 1 ora lasciava tutti contenti, oggi il panorama è talmente differente che dare ascolto alle istanze dei giocatori, più che una doverosa apertura di credito, è da considerarsi una assoluta necessità.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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