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Steve Wynn: divorzio da un miliardo e l’impero vacilla…

steve-elaine-wynnDalla serie c’eravamo tanto amati: a Las Vegas è facile sposarsi, un pò meno separarsi. A Steve Wynn il divorzio con l’ex moglie è pesato parecchio ma potrebbe costargli addirittura il controllo del gruppo, valutato oltre 10 miliardi dollari.

Nel 2010, Elaine Wynn Farrell Pascal era stata “liquidata” dal magnate del Nevada con ben 11 milioni di azioni di Wynn Resort, diventando un'azionista di spicco della società.

In poche parole, la sua separazione è stata valutata più di 1 miliardo (!) di dollari, mettendo a rischio la sua leadership aziendale. D’altronde errare è umano, perseverare diabolico: la coppia aveva divorziato una prima volta nel 1986, dopo 23 anni di matrimonio.  Nel 1991 la riconciliazione fino alla battaglia legale di queste settimane. 

Elaine Wynn – dopo essere entrata in possesso dell’8,6% della Wynn Resort - è considerata una delle 100 persone più ricche degli States. Ha ricoperto ruoli mai secondari all’interno dell’azienda del marito: per tre decenni è stata membro del consiglio ed in alcuni momenti anche presidente. 

Di sicuro, il divorzio miliardario per l’eccentrico Steve è stata una bella mazzata da digerire: il suo patrimonio personale è stimato – dopo la separazione – “solo” 2,4 miliardi e con l’ex moglie la battaglia legale sembra non terminare: Elaine vuole collocare le sue azioni sul mercato e donare parte del ricavato all’Università di Macao, ma il marito si oppone facendo valere un patto parasociale con il quale controlla la società. 

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Il contenzioso però potrebbe costare molto caro a Wynn che rischia di perdere il controllo del gruppo, visto che da quasi 10 anni è in lotta con l’azionista giapponese (nonché vice-presidente) Kazuo Okada: in bilico c’è il 20% della società che Wynn vorrebbe rilevare per circa 800 milioni di dollari. 

andrea-hissom-wynnOkada (che ha investito 380 milioni nella Wynn Resorts) si oppone, però la “fortuna” sembra baciare la buona stella del magnate di Las Vegas: la Gambling Commission del Nevada potrebbe costringere il socio giapponese a vendere, a seguito di una denuncia per corruzione rimediata nelle Filippine per l’apertura di un casinò e che gli costerà la licenza. 

La vendita, al tempo stesso, potrebbe di fatto sancire la rottura del patto parasociale tra azionisti e “liberare” l’ex moglie. Insomma, Steve Wynn non vive notti molto tranquille, l’impero vacilla ma lui è abituato a risolvere anche i problemi più difficili, come nel 1993, quando liberò il figlio Kevyn dal rapimento dopo poche ore, senza l’ausilio della polizia, pagando in silenzio 1,4 milioni di dollari. Poche settimane più tardi rientrò in possesso del riscatto, a seguito della cattura dei rapitori in California. Okada sembra un osso più duro ma con Wynn mai dire mai…

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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