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Zynga al collasso, il poker online è la salvezza?

Zynga gode di pessima salute, i suoi manager sembrano fare a gara nell'abbandonarla per lidi più floridi e la scelta di muovere verso il poker online a soldi veri potrebbe essere l'ultima, urgente mossa da prendere per non rischiare il tracollo della compagnia: un quadro a tinte fosche, ma che i fatti sembrano confermare in quanto successo negli ultimi mesi fino ad oggi.

L'INGRESSO IN BORSA, POI IL VUOTO - Facciamo un passo indietro. Il gruppo Zynga, che consente di giocare su Facebook gratuitamente non soltanto a Zynga Poker ma anche ad altre applicazioni molto popolari come Farmville e Mafia Wars, fa il suo ingresso in borsa lo scorso dicembre, partendo da un prezzo di 11 dollari e chiudendo la sua prima giornata a quota 9.50. 

Dopo oltre un mese non solo torna a toccare la quota iniziale, ma la supera abbondantemente, tanto che lo scorso marzo una singola azione era quotata a 14.69 $. Ma da lì in poi è stato un vero e proprio declino, una caduta libera che non pare accennare a fermarsi e che sembra aver convinto molti manager a cambiare aria.

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FACEBOOK NON BASTA - Oggi il prezzo è crollato a 2.43 dollari, e le prospettive non sembrano essere affatto buone. La compagnia ha dovuto rivedere al ribasso giusto alcuni giorni fa le stime sui propri ricavi nel corso di quest'anno, e dopo l'abbandono di altri nomi pesanti l'ultimo in ordine di tempo è stato quello del General Manager, Laurence Toney. Il motivo è semplice. Nonostante a Zynga Poker giochino ancora ben quaranta milioni di persone ogni mese, solo una minima percentuale di queste acquista le opzioni a pagamento, assicurando quindi un profitto.

IL POKER ONLINE, ORA O MAI PIU' - Per la compagnia quindi il momento è decisivo: o riesce a massimizzare le enormi potenzialità date dal numero impressionante di giocatori che può ancora vantare, oppure potrebbe non esserci una credibile via d'uscita, tenendo sempre a mente ad esempio che negli Stati Uniti la vita resta tutt'altro che semplice, visto che ogni Stato al riguardo ha una propria legislazione. 

Secondo più di qualcuno la direzione da intraprendere adesso più che mai è quella di sbarcare quanto prima nel mercato real money, anche perché non sembra esserci scelta: se questo non accadrà infatti, le cose rischiano seriamente di peggiorare, con buona pace di milioni di clienti non paganti soddisfatti.

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