La cronaca pokeristica non poteva far mancare la sua strenna natalizia: l'ultimo "regalino" arriva da Segrate, dove nella notte tra giovedì e venerdì i Carabinieri hanno chiuso un circolo.
Trentaquattro persone sono state denunciate a piede libero per gioco d'azzardo, di cui 3 organizzatori e 31 giocatori (tutti compresi in età da 21 a 32 anni). All'interno del circolo "Texas Play & Win" i militari della compagnia di San Donato Milanese hanno anche rinvenuto alcuni apparecchi di intrattenimento irregolari, ovvero scollegati alla rete SOGEI.
I Carabinieri che hanno elevato multe per 9mila euro, hanno anche proceduto al sequestro del circolo, di 40 mazzi di carte, di 1.900 euro in contanti e ...10mila euro in fiches. Quest'ultimo particolare è ancora una volta il simbolo della confusione che regna nella gestione del settore da parte delle istituzioni e delle forze di polizia deputate a un controllo per il quale - evidentemente - si continua a navigare a vista.
10.000 euro (in fiches) diventano così un argomento buono da agitare sui giornali della stampa generalista, che così può permettersi di enfatizzare una situazione dalla portata reale oggettivamente inferiore.
Resta il fatto che in Italia si continua a giocare e che la legge continua a venire applicata a macchia di leopardo, anche e soprattutto per le stesse carenze e contraddizioni normative che lasciano spazio ad ampia discrezionalità da parte delle autorità locali, a loro volta spesso disorientati nell'affrontare questa problematica.
Infine, quest'ultimo episodio di cronaca dovrebbe essere posto sotto gli occhi di quei soloni, sparsi tra politica e stampa, che in questi giorni hanno agitato il pericolo derivante dall'apertura di 1000 sale da poker. Se aprite gli occhi, signori miei, vi accorgerete che si tratterebbe solo della regolamentazione di un mercato già esistente, che ad oggi sguazza nel mondo dell'economia sommersa.