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Le Iene e quel vizio di non raccontare la verità

Un momento del video de le Iene. Al di là dello strafalcione 'doble sunce', è interessante notare che gli unici soldi visibili in tutto il servizio sono quelli del 'gancio'E' passato quasi un anno, da quel presunto scoop delle Iene sul poker online che poi si rivelò una clamorosa bufala. Ieri sera al popolare show di Italia Uno ci hanno riprovato, con un servizio di Luigi Pelazza dal titolo "Bische clandestine".

Con l'ausilio di un sedicente poker pro che si infiltra in un circolino di Olbia (SS), Pelazza confeziona un pezzo in cui la verità perde il coinflip con la demagogia.

Sgombriamo subito il campo: fino a che non ci sarà una legge a regolamentarlo, giocare live fuori dai casinò è ad oggi una pratica vietata, anche se di fatto in Italia si continua a giocare un po' dappertutto, ed anche se si tratta dello stesso gioco che online (dove però il monitoraggio è infinite volte più semplice) è legalizzato da ormai quasi 5 anni. Quindi, chi oggi va a giocare live ad un circoletto in città, sa che potrebbe trovarsi - suo malgrado - nei guai.

Detto questo, il confezionamento del servizio di Pelazza è davvero di scarsa qualità, improntato all'insegna del solito sensazionalismo. Definire biscazzieri una ventina scarsa di persone che si riuniscono una sera per giocare un torneo double chance (a proposito, si scrive così e significa che se vieni eliminato entro un tot livelli ricevi gratuitamente una nuova dotazione di stack) da 50€, prima che ingiusto non è onesto.

Luigi Pelazza, stavolta 'bocciato' in pienoMetterci dentro un infiltrato appare in questo caso una forzatura anche abbastanza vile: facile farlo in un innocuo circoletto di provincia, dove non c'è pericolo per l'incolumità di nessuno nè tracce di particolare degrado o pericolosità sociale. Ma per mezzo punto di auditel si fa questo ed anche altro, come fare arrivare i Carabinieri che fanno scattare la denuncia e 516 euro di multa a testa per i presenti.

Ma non basta: per giocare a fare i bravi giornalisti d'inchiesta si sparano anche cifre che non hanno alcun senso. Nel servizio Pelazza parla infatti di "20.000€ sequestrati": difficile, se si pensa che stiamo parlando di un sit'n'go da 12 persone da 50€. Lo conferma uno dei presenti, Davide Nughes, che ha un diavolo per capello: "sono dei bugiardi: lì dentro eravamo in 17 e fra tutti non arrivavamo a 2.000€!", afferma Davide sul suo profilo di Facebook.

E infatti, se ci si fa caso, l'unica persona che mostra e maneggia soldi in tutto il video è proprio il "gancio", il sedicente pro che indugia davanti alla microcamera con un bel rotolo gonfio di bigliettoni...
In TV niente è lasciato al caso, e questo è un dettaglio pensato unicamente a scopo sensazionlistico, per dare la percezione di un club dove si giocano molti soldi.

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Dopo la Toffa, anche Pelazza si aggiunge allo stucchevole coretto dei disinformatori. Non ne giova la reputazione de "Le Iene", perchè il solo pensiero che anche le altre inchieste del tv show siano all'insegna di una siffatta tendenza a distorcere la realtà, sinceramente rabbrividisce e avvilisce.

A giovarne è invece, ancora una volta, Mark Zuckerberg: in queste ore, la pagina Facebook di Pelazza è letteralmente subissata di proteste da parte del popolo del poker.

Qui potete visionare l'intero servizio delle Iene "Bische Clandestine"

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Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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