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Andreas Torbergsen: "I norvegesi sono senza paura"

I giocatori di poker scandinavi sono conosciuti nel mondo tanto per la loro aggressività che per la loro abilità in generale: Andreas "Skjervoy" Torbergsen è tra questi, e da buon norvegese spiega perché sia così.

"Si tratta di un fatto culturale, i professionisti vogliono mettersi alla prova il più possibile per raggiungere la vetta - spiega a CardPlayer.com - ed anche se qualcuno si è scottato, in diversi ce l'hanno fatta partendo dal basso".

Lui stesso racconta di aver sempre voluto scoprire fin dove sarebbe riuscito ad arrivare, ed anzi crede che proprio quest' indole lo abbia avvicinato al poker online, poco dopo i diciotto anni: "Mi sono sempre confrontato con player teoricamente migliori, e facendo questo ho imparato, giocando sempre molto. E' stata dura, specie al $25/$50, ma la fiducia nel mio gioco non mi è mai mancata".

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Specializzatosi nel Pot Limit Omaha, dove ha vinto circa tre milioni di dollari tra Full Tilt Poker e PokerStars, Andreas spiega come questa aggressività si rifletta anche sul bankroll management: "E' difficile trovare il giusto equilibrio fra la sicurezza e la ricompensa, ai livelli più alti. Ho sempre pensato che sia sempre meglio mettersi alla prova ed eventualmente ripartire dal basso, se le cose vanno male".

Aggressività, sicurezza in se stessi, impegno: eppure ancora non basta. Fra i talenti del perfetto giocatore di poker "Skjervoy" annovera sicuramente anche la perseveranza: "Qualche anno fa persi un piatto contro 'cadillac1944' da 543.000 dollari, dove ero favorito (nel video, n.d.r.). Quel giorno semplicemente continuai a giocare, e passai dal perdere 700.000 $ ad essere in attivo di 11.000 $".

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E quando gli domandano come si fa a giocare dopo aver perso una mano simile, la risposta a lui appare semplice: "Sono troppo testardo per mollare, e mi piace a tal punto giocare che non posso pensare di gettare la spugna quando sto perdendo. Certo è fastidioso, ma è così che funziona il gioco".

Ed a proposito del gioco, dice qualcosa che difficilmente ci si aspetterebbe da chi frequenti i tavoli di cash game high stakes: "Per me il poker è divertimento, il denaro una sorta di punteggio di un videogame. E' un modo per distaccarsi dal valore del denaro e non essere così troppo influenzati da giornate molto negative. E poi, ci sono già troppe persone che non se lo godono, incapaci di cogliere il lato ludico di questo gioco meraviglioso".

E chiaramente dopo aver vinto qualche milione di dollari a neppure trent'anni, non può che diventarlo ancora di più.

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