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Il poker è maestro di vita - Parte 4

IL POKER CI INSEGNA COME FARE ANALISI DI RISCHIO-RICOMPENSA

Queste analisi sono un modo formale di utilizzare la teoria delle probabilità. Poiché la vita è intrensicamente rischiosa, probabilmente non possiamo vincere a poker o nella vita senza valutare rischi e ricompense.

L’analisi rischio-ricompensa è una forma dell’analisi di costo-beneficio che prende in considerazione anche la probabilità di un altro risultato.

Supponiamo che il pot sia di 100 USD. Abbiamo un flush draw per il quale ci aspettiamo di vincere se lo facciamo, ma di perdere se lo manchiamo. Il costo della scommessa è di 20 USD. Le probabilità per mancare il flush sono esattamente 4 a 1. Se centriamo il flush vinceremmo 20 USD dacché siamo certi che il nostro avversario chiamerà un’ultima scommessa. Di certo non possiamo bluffare. Dovremmo chiamare la scommessa di 20 USD.

Certamente le possibilità di vincita sono inferiori a quelle di perdita, tuttavia i potenziali guadagni possono compensare le potenziali perdite. Poiché quello che ci interessa è un discorso a lungo termine, ipotizziamo di trovarci in tale situazione 100 volte: · vinceremo 120 USD venti volte per una vincita totale di USD 2,400 · perderemo 20 USD ottanta volte per una perdita totale di USD -1,600 · il guadagno netto per 100 volte di gioco sarebbe di USD 800 · Il valore per ogni nostra chiamata sarebbe di USD 8 · Dovremo ovviamente scommettere I giocatori professionisti di poker fanno costantemente analisi di rischio-ricompensa, analisi molto spesso più complesse di quella che abbiamo appena valutato.

Per esempio, nel decidere per un semi-bluff, dovremmo considerare le probabilità di guadagno o perdita di: · Vincere il pot immediatamente perché il/i nostro/i avversario/i passano · Vincere perché scommettiamo ancora al giro successivo e il/i nostro/i avversario/i passano · Vincere perché prendiamo la carta di cui abbiamo bisogno per la nostra mano · Perdere perché veniamo visti e non prendiamo la carta vincente. La partita diventa così particolarmente difficile, ma i giocatori esperti imparano a fare queste analisi velocemente ed accuratamente.

Lo stesso tipo di analisi dovrebbe essere fatta ogni volta che abbiamo nella vita situazioni di rischio. Sfortunatamente, molte persone non lo fanno. Comprano azioni o proprietà, intraprendono un lavoro, avviano attività imprenditoriali o assumono rischi personali senza simulare le conseguenze e valutare le probabilità che ne deriverebbero. Prendono pertanto cattive decisioni. Possiamo quindi affermare che il poker è un così eccellente insegnante nelle decisioni rischiose che Peter Lynch, direttore del Magellan Fund e Vice Presidente del Fidelity, una volta ha detto che il miglior modo per diventare un buon investitore è “imparare come giocare a poker”.

IL POKER CI INSEGNA A CONTESTUALIZZARE LE CIRCOSTANZE E VALUTARE TUTTE LE VARIABILI

Molti rivolgono spesso ai giocatori di poker la seguente domanda “come dovrei giocare questa mano?” La risposta standard ma frustrante è “dipende dalla situazione”. L’esperto quindi chiede degli altri giocatori, la posizione, l’ammontare del pot, l’azione delle mani precedenti ed il giro delle scommesse, e molte altre cose.

La maggior parte delle persone non vogliono sentire “dipende dalla situazione” e quindi non vogliono rispondere alle domande. Infatti, non sanno generalmente rispondere perché non hanno valutato l’importo del pot, studiato gli altri giocatori e fatto quanto i giocatori professionisti normalmente fanno. Vogliono solo conoscere le 2 o 3 regolette per giocare una coppia di assi, o un full house, o un flush draw, e i giocatori professionisti non potranno rispondere alcunché visto che non ci sono “semplici regole”.

Se giochiamo seriamente, dobbiamo imparare che la KISS formula (Keep It Short and Simple) non può essere applicata al poker. Ancor più importante, non può essere applicata nella vita di ogni giorno. Se è divenuta popolare è dovuta al fatto che la gente vuole credere che la vita sia più semplice di quanto non si pensi. Il poker, quindi, ci insegna a porci le stesse domande in caso di investimento, carriera e altre decisioni che pure prendiamo al tavolo da poker.

IL POKER CI INSEGNA COME “ENTRARE NELLA TESTA DEGLI ALTRI

” Il poker ci insegna a comprendere ed applicare la psicologia perché conoscere gli altri è assolutamente essenziale. Il poker, infatti, è stato spesso appellato come “un gioco di persone fatto con le carte”. Se non comprendiamo gli altri giocatori, non possiamo vincere.

Abbiamo già parlato di elementi di psicologia, come evitare i pregiudizi e selezionare il gioco giusto. Termineremo questo articolo con il trattare brevemente la lezione di psicologia più importante del poker: come imparare quello che gli altri percepiscono, pensano, vogliono. Il primo passo consiste nello spostare l’attenzione da noi stessi a loro. E il poker ci forza a farlo. Se siamo focalizzati solo sulle nostre carte, non vinceremo dacché le mani del poker hanno solo un valore relativo. Non importa quanto le nostre carte siano buone vanno poste in relazione con quelle dei nostri avversari.

Un flush è sicuramente una buona mano, ma è perdente contro un flush più alto o qualsivoglia full house. Pertanto il poker ci insegna a domandarci cosa hanno gli altri giocatori e a pensare quello che quest’ultimi pensano noi abbiamo. E persino quello che essi pensano che noi pensiamo che loro pensano! Sia noi che altri abbiamo scritto molto al riguardo.

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Tuttavia non possiamo lesinare qualche breve esempio. I giocatori esperti considerano sempre l’avversario prima di prendere una decisione di gioco. Con le stesse carte e situazione, passano se Charley, un giocatore chiuso, scommette, ma rilanciano se a scommettere è Mary, un giocatore aggressivo. I giocatori professionisti rifletteranno anche su quanto gli avversari pensano degli altri.

Per esempio, se un giocatore “sensibile” scommette contro qualcuno che è molto probabile vedrà la sua chiamata, quasi certamente non sta bluffando. Se un buon giocatore rialza contro un maniac, probabilmente ha una mano più debole che se avesse rilanciato contro un avversario chiuso. Comprendere le sue percezioni riguardo ai giocatori permetterà di migliorare le decisioni quando si contende un pot. Capire gli altri è di vitale importanza in ogni situazione della vita. Non possiamo intrattenere buone relazioni interpersonali o divenire imprenditori di successo senza essere intuitivi riguardo agli altri.

Dacché il valore di tale capacità è ovvia nelle relazioni interpersonali, tratteremo la questioni sotto due aspetti diversi: negoziare ed investire. “Il passo assolutamente essenziale per una negoziazione efficace è quello di spostare l’attenzione dalla nostra posizione alla loro. Purtroppo è vero il contrario: la maggior parte delle persone si concentra sulla propria posizione. Le loro azioni dicono effettivamente “se potessi far loro comprendere i miei fatti la mia logica e i miei bisogni, loro faranno le mosse di cui ho bisogno”.

Dall’altra parte stanno dicendo la stessa cosa. “Potremmo dire che in effetti piuttosto che un dialogo siamo di fronte ad un monologo parallelo." Entrambe le parti ripetono a se stesse, sperando di convincere l’altro ad accettare la propria posizione. Ma l’eloquenza è cosa diversa dalla comprensione che non può essere guadagnata senza spostare la propria concentrazione e senza la sincera volontà di capire la controparte. Tutti i giocatori professionisti conoscono ed applicano la “Teoria fondamentale del poker” di David Sklansky.

Meno conosciuta è la sua “Teoria Fondamentale dell’investimento” “Prima di fare ogni investimento… dovremmo essere capaci di spiegare perché l’altra parte vuole accettare l’altra parte dell’accordo... se non si riesce a trovare una buona spiegazione, l’acquisto, la vendita o la scommessa è quasi certamente non così buona come si pensa&quot. Il principio è molto chiaro. Bisogna determinare il più accuratamente possibile le ragioni che spingono la controparte a vendere, comprare o comunque a fare affari con noi.

Diversamente, tutte le statistiche, i rapporti di entrata, i dati di bilancio o le raccomandazione dell’analista finanziario, significano ben poco. C’è sempre una ragione per cui accettano la nostra scommessa e, se non la conosciamo, non gradiremo le conseguenze. Potremmo riportare le parole di molte autorità relativamente all’importanza della comprensione degli altri, ma non ve n’è bisogno. Preferiamo chiudere con la citazione di uno dei libri più venduti di tutti i tempi “how to win friends and influence people” di Dale Carnegie: "se c’è un segreto che appartiene al successo, risiede nell’abilità di comprensione del punto di vista dell’altro e vedere le cose dall’angolazione della controparte così come dal nostro".

Poiché non è possibile vincere a poker senza prendere in considerazione il punto di vista dell’altro, è bene imparare la lezione. Diventeremo migliori nel conquistare amici, nell’ influenzare gli altri e nel prendere decisioni, virtualmente in ogni ambito.

CONCLUSIONI

Abbiamo descritto molte, ma certamente non tutte, le abilità e le qualità personali che il poker sviluppa. Molte delle lezione del poker sono variazioni del tema: "pensa attentamente prima di agire"

Questo principio si applica dappertutto e troppe persone lo ignorano. I tentativi dei governi di dichiarare fuorilegge il poker sono basati sul falso presupposto della sua natura e valore. Il poker non è “solo azzardo” e pertanto non dovrebbe essere soggetto alle stesse regole e penalizzazioni come gli altri giochi d’azzardo.

Al contrario, le autorità dovrebbero permetterci di giocare il poker in ambienti regolati e tassati perché il poker è bene per noi e per l’ America.

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