Vai al contenuto
Gus Hansen

Le WSOP 2018 tra il poker che cambia e le defezioni italiane: ma un Gus Hansen ci salverà

Con il classico evento riservato ai lavoratori del settore dei casinò, tra poche ore (esattamente alle 20.00 italiane) apre i battenti la 49ª edizione delle World Series Of Poker, le WSOP 2018. Le premesse non sono delle più esaltanti, anche se ciò non significa che sarà un'edizione sotto tono. Tuttavia, tra il brand alla ricerca di un rinnovamento (e in attesa di fuochi d'artificio per l'edizione del cinquantesimo) e una presenza italiana che potrebbe essere meno nutrita del solito, vale la pena rifletterci su.

WSOP e un brand da rendere immortale

Il fascino di un braccialetto di campione del mondo è sempre intatto anche se negli anni è molto cambiato, sia come caratteristiche che nel comune sentire degli appassionati. Quest'anno ne verranno distribuiti ben 78, il più alto numero di sempre. Troppi? Dipende dai punti di vista. Inflazionare un traguardo ne penalizza la percezione di esclusività, ma dall'altra parte tende a renderlo più popolare e quindi a trovare nuove porzioni di pubblico e potenziali appassionati.

La Harrah's, come sempre, cerca di intuire e anticipare i gusti dei giocatori proponendo nuovi format e bocciandone altri. Tuttavia, rispetto a qualche anno fa, c'è qualche elemento di disturbo in più. Il moltiplicarsi di eventi Super High Roller presenta diversi ordini di rischi di cui parlavamo tempo fa. Uno di questi è la possibile "anestetizzazione" del pubblico nei confronti del denaro vinto. Da un lato i vari tornei da 100.000$ e superiori presentano prime monete da capogiro, consentendo scalate alla All Time Money List di una rapidità inaudita. Dall'altro le cifre vinte in diversi eventi WSOP potrebbero rischiare di apparire ridimensionati e quasi "irrilevanti", in confronto ai payout mastodontici e un po' celoduristi dei SHR.

WSOP, ma quanto mi costi?

Oltre a questi argomenti ce n'è un altro un po' più spinoso e ineludibile: quello delle tasse. Vincere un milione di dollari alle WSOP è fantastico, ottimo per un titolo sui giornali di settore, ma le tasche del giocatore racconteranno una storia sempre piuttosto diversa. Pur con differenze anche marcate tra un paese e l'altro, bisogna mettere in conto di lasciare allo stato fra un terzo e metà di ciò che eventualmente si vince nei tornei. Senza addentrarci in dettagli (per maggiori informazioni c'è la nostra sezione aggiornata " poker e tasse"), si può comunque concludere che la corsa al braccialetto è sempre un po' meno appetibile di prima, da un punto di vista economico. Lo è in particolare per tipologie di giocatori come la maggior parte degli europei, e tra questi anche gli italiani.

WSOP e gli italiani

Max costretto a foldare

Come avrete letto di recente, Max Pescatori non sarà presente all'avvio delle WSOP 2018 e c'è una seria possibilità che salti l'intera edizione. Le sue rincorse al record di braccialetti sono da sempre tra gli spunti più interessanti delle intere series, ma per quest'anno dovremo quasi certamente farne a meno.

Musta e l'allergia a Vegas

Mustapha Kanit ha sempre avuto un rapporto un po' problematico con le WSOP: Musta odia Las Vegas, non ci ha mai trascorso volentieri periodi di tempo medio-lunghi come quelli necessari a un'intera edizione di World Series, quindi è molto più probabile che l'azzurro del Team Winamax faccia capolino a Sin City più a ridosso del Main Event. Quasi da escludere una presenza al 100.000$ di venerdì prossimo, dove invece è quasi certa un'altra presenza: quella di Dario Sammartino.

Sammartino lascia, anzi raddoppia!

Il top player napoletano aveva annunciato un certo disimpegno dal poker ma ci aveva anche svelato l'intenzione di un "folle" andirivieni" in totale controtendenza.  Nelle scorse ore infatti Dario ha confermato: parte giovedì e molto probabilmente giocherà il 100.000$.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Come ogni anno Dario Sammartino non ha un programma preciso e giocherà quando ne ha voglia, ma la presenza del "mad genius" è sempre una grande notizia per gli appassionati italiani.

EPT Montecarlo 2018 Dario Sammartino
Dario Sammartino

I braccialettati

Gli altri? Palumbo ultimamente sembra molto più focalizzato sul body building che sul poker, anche se difficilmente mancherà almeno qualche appuntamento. Ci sarà un altro braccialettato italiano come Davide Suriano, così come un altro inquilino abituale dei tornei live più prestigiosi come Gianluca Speranza. Infine, a proposito di italiani braccialettati, per il Main Event non è da escludere che possa rivedersi Dario Minieri.

Gli altri

Fatta salva qualche probabile eccezione, per tutto il resto dei pokeristi italiani Vegas è più una vacanza che una caccia aperta al braccialetto: tra un pool party, tanto cash game e qualche shottata per il gioiello più prezioso che il poker - ancora oggi - metta in palio.

Tutti con Gus!

Italiani a parte, che seguiremo come sempre con passione e la maggior dovizia di particolari possibile, il nostro tifo stavolta sarà per un personaggio: Gus Hansen. Dopo un'assenza di fatto dagli high stakes - e dal poker in generale - durata qualche anno, "The Great Dane" è tornato e sembra più in forma che mai. Con il Gus 3.0 il divertimento è assicurato, e non solo per quanto eventualmente vince al tavolo. Guardate che perla ha pubblicato su di lui Joey Ingram...

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI