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Tom Dwan, attacco frontale a Preet Bharara e al DOJ

Tom 'durrrr' DwanE' un Tom Dwan insolitamente "durrrro" anche con le parole, quello che in questi giorni ha attaccato senza mezzi termini il Department Of Justice e anche il suo procuratore Preet Bharara, ovvero colui che aveva dato il via al terremoto Black Friday.

Il pretesto questa volta non è l'inchiesta che pochi giorni fa ha vissuto il suo secondo anniversario, ma gli ultimi sviluppi di cronaca che hanno visto Bharara e il DOJ ancora una volta indagare su alcune zone d'ombra del gambling in USA, nella fattispecie su alcune bische di New York che sarebbero controllate dalla mafia russa.

Un nuovo attacco al poker e ai suoi protagonisti, che Dwan proprio non ha digerito. Così twittava durrrr nella serata di venerdì: "Sto partendo da Londra per andare a New York. Penso sia il mio più infelice ritorno a 'casa'. La persecuzione del nostro governo nei confronti del gambling sta raggiungendo livelli assurdi."

E ancora "Sto ancora cercando di capire se il DOJ stia dietro al gambling per far fare carriera a qualcuno, o perchè pensino sul serio che sia sbagliato. Personalmente sono a conoscenza di un sacco di partite private truccate o losche, e il DOJ non ci indaga mai. Ma sono quelle pulite a dovere stare all'erta..."

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Punzecchiato poi da alcuni followers sull'inopportunità di questa sua indignazione mentre tutta la nazione è ancora scossa dai fatti di Boston, Tom si difende "Certo che sono triste per ciò che è accaduto a Boston, così come di molti altre brutte cose che avvengono in tutto il mondo, e comunque il fatto che io ne parli non interesserebbe nessuno. Al contrario, molte persone che mi seguono su Twitter, mentre sono già informate su eventi molto più seri, probabilmente non hanno idea di quanto siano state ridicole le azioni del DOJ nei confronti del poker, negli ultimi giorni. Sono anche amico di molte delle persone coinvolte, quindi sono sicuramente di parte."

Rispondendo poi a un altro re-tweet di un fan, Dwan precisa ancora meglio il suo pensiero, scusandosi nuovamente per lo scarso tempismo "Un sacco di persone sono state arrestate un paio di giorni fa, per crimini che non dovrebbero neanche essere considerati tali. Comunque, leggendo tutto quello che accade a Boston mi dispiace davvero se i miei tweet avessero urtato la sensibilità di qualcuno."

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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