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Il Governo di ‘larghe intese’ salverà il gioco in Italia?

Nel primo trimestre 2013, in Italia il numero delle imprese è calato di ben 31.351 unità, nello stesso periodo del 2009 (anno record) il saldo negativo fu di 30.000 circa. Sono questi i numeri impietosi pubblicati da Movimprese che certificano una situazione economica al limite nel nostro paese e che ha colpito anche un settore come quello del gaming, con ben 108 aziende chiuse da gennaio a marzo.

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Sono state costituite invece solo 45 nuove imprese. Secondo le Camere di Commercio, quelle registrate nel settore sono 3.995, ma attive 3.270.

Anche il gioco pubblico italiano vive un momento delicato e di relativa stabilità. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha previsto per il 2013, un'ulteriore e decisa contrazione delle entrate tributarie dal mercato (da 7,6 a 5,9 miliardi).

Destabilizzanti poi sono state in questi mesi, le dichiarazioni di numerosi esponenti politici. Non solo di area cattolica (non è una novità) ma anche provenienti da sinistra. Un Governo con il PD forte e compatto avrebbe, con ogni probabilità, intrapreso una strada di chiusura nei confronti delle imprese del settore.

Dopo le elezioni, diversi deputati del Partito Democratico hanno chiesto misure più restrittive per il gambling. Le proposte e provocazioni più pesanti sono però arrivate dai parlamentari del Movimento Cinque Stelle che vorrebbero un'abolizione totale del gioco online e l'eliminazione di Slot e Vlt.

Il problema è che un approccio del genere rischia di ottenere l'effetto contrario rispetto agli effetti voluti e dimostra come queste proposte siano spese in nome del mero "populismo" . Alla fine danneggiano solo l'utente finale.

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Se per assurdo dovessero essere accolte le proposte dei grillini, milioni di italiani tornerebbero a giocare nella giungla dei siti dot com, con effetti devastanti non solo per l'erario ma soprattutto per la sicurezza in rete. Chi conosce un minimo la realtà, sa benissimo che fuori dal panorama italiano controllato da AAMS, le brutte sorprese sono dietro l’angolo e l’offerta è varia: si possono trovare siti autorizzati da enti regolatori europei, ma anche casinò online privi di qualsiasi licenza, dove l'utente non ha un minimo di garanzie. Stesso discorso per slot e Vlt: la loro abolizione favorirebbe la malavita e per i giocatori non vi sarebbe alcun sistema di controllo centralizzato.

Ma veniamo a bomba alla stretta attualità:  con la rielezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza (a proposito i bookmakers lo bancavano a 1,70) e con le dinamiche politiche successe in questi giorni, si sono creati i presupposti per un Governo dalla larghe intese, altre soluzioni non ce ne sono, considerando la spaccatura all’interno del primo partito di maggioranza relativa. Il favorito nella corsa per Palazzo Chigi è Giuliano Amato che otterrebbe l’appoggio anche di Berlusconi.

Dopo le elezioni presidenziali, i partiti anti gambling escono con le ossa rotte dalla bagarre politica: è opinione comune che il Partito Democratico non abbia più una leadership  e che, nonostante i numeri in Parlamento, dovrà confrontarsi e scendere a patti anche con le altre realtà (Monti e il PDL), considerando la spaccatura interna.

Beppe Grillo ed i suoi invece si sono chiamati fuori e sembrano voler mantenere le distanze dal futuro Esecutivo che sarà nominato da Napolitano. Non abbiamo la sfera di cristallo ma il quadro politico sembra delinearsi in questo modo.

Una cosa è certa, il prossimo Governo avrà altre priorità (crisi finanziaria, legge elettorale etc) e difficilmente potrà fare a meno dei 5,9 miliardi di entrate previste nel 2013. Per il gaming italiano si prospetta un periodo di tregua?

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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