Macao guarda ormai a Las Vegas con sufficienza: con 38 miliardi di dollari di entrate registrate lo scorso anno, il divario è ulteriormente aumentato, ma a quanto pare rivolgersi ai miliardari cinesi non basta più.
Fino ad oggi sono stati infatti loro a garantire la maggior parte dei guadagni, grazie a locali esclusivi come lo Sky 32, che all'interno del Galaxy Macao casino offre lussi sfrenati e tavoli da gioco ad un prezzo tutt'altro che ragionevole: chiunque vi entri deve infatti spendere almeno 10 milioni di yuan, ovvero circa 1.250.000 €.
Per questi giocatori, che non devono preoccuparsi di niente e spesso giocano a credito, le porte restano sempre aperte, ma a Macao si guarda già ad un altro, sterminato mercato: quello rappresentato dall'enorme massa di famiglie della classe media cinese.
Naturalmente per loro è impossibile bruciare milioni ai tavoli di baccarat, e di conseguenza per strizzare l'occhio a questo nuovo target è imperativo arricchire l'offerta, con centri commerciali e spettacoli dedicati.
Come riporta Bloomberg, il recente rinnovamento ai vertici del partito cinese faceva temere politiche più restrittive nei confronti di realtà come Macao, ma stando agli operatori questo non si è verificato: a giudicare dall'andamento di titoli come Wynn Macau o MGM China sembra essere proprio così, visto che viaggiano su incrementi a doppia cifra su base annua.
Il fatto che Sin City sia sempre più piccola lo dimostra indirettamente anche il mondo del poker, con giocatori d'eccezione come Shaun Deeb, Erik Seidel, Isaac Haxton e Jonathan Duhamel che si presenteranno in ritardo alle WSOP pur di partecipare al GuangDong Asia Millions: un tempo sarebbe stato impensabile, ma adesso Macao detta legge.