Dopo la vicenda che ha portato al blocco dell’account di Justin "ZeeJustin" Bonomo anche Dustin “Neverwin” Woolf è stato bannato da Pokerstars. Le ragioni sono simili ma non uguali e cioè l’utilizzo sulla piattaforma di più di un account, prassi vietata dal regolamento.
Ricorderete la storia di Justin Bonomo che fu bannato da Pokerstars, e da altre fra le room più famose, per essersi iscritto ai tornei con montepremi milionari (come il Sunday Million) con più accounts così da aumentare le sue possibilità di vittoria. La sua espulsione raccolse molti consensi nella comunità dei giocatori online che, differentemente, provavano l’assalto ai medesimi tornei ma nel pieno rispetto delle regole.
Ma il ban imposto a Dustin Woolf è diverso ed ha scosso la comunità pokeristica a suo favore. Si legge, in una mail inviata da Pokerstars al giocatore, che i motivi che hanno portato al suo allontanamento dalla piattaforma dipendano dal fatto che egli abbia giocato con account di altri ed abbia fatto giocare altri con il suo. Tutto questo senza un elemento di contemporaneità al fine di avere “più sedie” in un torneo, cosa che lo distinguerebbe dal caso precedente.
“Ammetto senza problemi di aver giocato, a volte, con account di miei amici e fatto giocare loro con il mio, non ci vedo niente di illegale in tutto questo” afferma il giocatore. “Non possiamo permettere che l’integrità del nostro gioco venga compromessa da player che cercano in tutti i modi di ottenere l’anonimato” è stata la risposta secca di Pokerstars.
Anche gli account degli amici di Dustin sono stati congelati, così come inaccessibili sono diventati i fondi presenti, anche senza una notifica da parte della room. Sempre nella mail inviata a Woolfe si legge: “La preghiamo di non cercare di aprire altri accounts sulla nostra piattaforma perché essi saranno immediatamente congelati ed i fondi trattenuti. Se dovessimo, in futuro, scoprire che Lei ha giocato con accounts di altri ci vedremo costretti a sottoporli alla medesima procedura”.
La pratica del multi-accounting è spesso utilizzata da giocatori high-stakes per nascondere la loro identità, così come lo è il giocare a casa di parenti, amici, conoscenti. “Molti dei miei amici in real life giocano su PS e capita spesso di giocare gli uni a casa degli altri” continua il giocatore.
La stessa Pokerstars ammette che si tratta di una situazione ben diversa da quella che portò al ban di ZeeJustin ma la loro decisione resta definitiva in quanto “… ha pur sempre infranto le regole del nostro sito”. “Pur non trattandosi di collusione per giocare con più account nello stesso evento, comunque questa pratica impedisce agli avversari di conoscere chi si trovano di fronte”. Prassi normale, nell’online, nel 99,9% dei casi diremo noi…
Riportiamo i punti del regolamento che, secondo Pokerstars, Woolfe avrebbe violato:
9.2. L'utente accetta di essere il solo ed unico responsabile per tutti gli usi del servizio sotto le sue credenziali di Login e che egli non renderà noti ad alcuno i propri dati di login.
9.3. L'utente è obbligato a mantenere segreti i propri dati di Login... Ogni uso non autorizzato dei dati di Login sarà ritenuto responsabilità dell'utente. Ogni responsabilità a questo proposito sarà del solo utente."
Se tale interpretazione del regolamento fosse corretta quanti altri grossi calabri del poker online vedrebbero congelarsi i propri accounts?