Joe Hachem ha iniziato a giocare a No Limit Hold'em nel 1998, come molti dopo aver visto il film "Rounders": allora non poteva immaginare che nel 2005 il Main Event WSOP avrebbe cambiato la sua vita.
"E' difficile descrivere che cosa mi sia successo dopo aver vinto quel torneo - racconta oggi a Bluff.com - sono passato dall'essere un giocatore qualsiasi a venire riconosciuto per strada, il mio mondo è stato stravolto completamente". Ma lui certo non se ne lamenta: "Spesso mi chiedono quali siano gli aspetti negativi di quanto mi è accaduto, ma sinceramente non riesco a trovarne neppure uno".
Joe Hachem assieme a Jarred Grahama, vincitore nel torneo di PLO8 (photos courtesy PokerNews.com)
Dal 2005 ad ora, però, non è cambiata soltanto la sua vita, ma il poker nel suo complesso: "Alcune giocate che oggi sono comuni allora non ce le potevamo neppure sognare - ironizza - adesso non soltanto è più difficile vincere, ma se si perde contatto col gioco anche solo per sei mesi si rimane inevitabilmente indietro".
Per quanto lo riguarda, quello che lo tiene ancora ben ancorato a questo mondo è la sua indole competitiva, visto che di soldi dice di averne vinti già abbastanza: "Se esiste una cifra per la quale sarei disposto a non giocare mai più a poker? Sicuro, tutti ne abbiamo una - racconta - ma se mi chiedeste se c'è una somma che una volta vinta mi farebbe smettere di giocare allora no, non c'è".