Le “Storie di Assopoker” questa volta si fanno prestare la DeLorean dal Dottor Brown di “Ritorno al Futuro” e vanno a fare visita ad uno dei protagonisti più apprezzati del periodo d’oro del poker nostrano, Alessandro De Michele.
AP: La prima domanda è sempre di rito, Ale, raccontaci piccole particelle delle tua vita.
A.D.M.: Le primavere sono 41, giovanissimo soprattutto dentro, vivo a Bonate Sopra, seguo qualsiasi sport che preveda l’utilizzo di una palla indipendentemente da dimensione, colore, forma della stessa. Felicemente sposato, due figli, due cani.

In questo Articolo:
Ritorno o non ritorno?
Ti ho visto abbastanza attivo online ultimamente, cos’è un ritorno di fiamma che prelude a un rientro meno sporadico, o sei solito riaffacciarti sulla scena a periodi stabiliti?
Nulla di programmato… In realtà domenica stavo controllando l’andamento delle mie squadre al Fantacalcio e ho ricevuto una mail che annunciava l’inizio delle Carnival Series. Ho dato un occhio al palinsesto e mi sono registrato a 5-6 eventi. L’esperienza revival non mi è dispiaciuta e allora ho replicato lunedì e martedì sera. Mercoledì pausa, perché come ben sai “c’ho na certa…”
Da quanto manchi stabilmente in questo mondo?
Come utente particolarmente attivo e produttore di rake sia online che live, manco da un po’… boh saranno 3-4 anni che le mie apparizioni sono sporadiche, limitate a quando ne ho voglia e soprattutto a quando la real life lo consente
Il passato
Come la ricordi, ora che hai qualche anno in più, la doppia esperienza di vincitore del PokerStars Dream Job e la “promozione” al Team Online? E come hai vissuto il passaggio dall’uno all’altro? Non dire bugie che io ero presente a tutto e ti bacchetto le mani ogni volta che sbagli...
Ricordi decisamente piacevoli. Avevo provato a vincere il Dream Job anche nel 2010, ma fui eliminato quinto o sesto nel sit&go finale (ricordo ancora lo spot: aipf 33 vs QQ del mitico Fragiola!!). L’anno successivo invece filò tutto per il verso giusto: entrai abbastanza agevolmente nella top9 grinder e le votazioni del pubblico mi portarono ad avere una sorta di maggioranza bulgara…
Poi ricordo che qualcuno della giuria live (mi pare Stee, Domenico Gioffrè) mi chiese “Ale, dacci un motivo per scegliere qualcun altro dei grinder”… Spesi un paio di minuti di tempo per tessere le lodi dei miei 4 “rivali” in quella competizione (Ninetto, ProjectEden, 84Kaka84 e LuckyLuk Segalini), dopodiché chiusi con un “bravi eh… ma voi mette sto popo’ de sonrisa?”. Incredibile come non mi abbiano mandato a cagare seduta stante… Poi Heads Up con il rookie, Davide Pizzurro, un ragazzo siciliano visibilmente teso ma che mi diede decisamente filo da torcere.

La formula era tipo finale di Wimbledon, 3 su 5… Ero sotto due set e un break, ma poi incrociai AA/99 per pareggiare e nel set finale A3 vs A9, con Robyesse che dal pubblico “chiama” il 3 di picche. Siccome non siamo stati sfortunati, 3 di picche fu, e Dream Job in cascina. Gran bella emozione e soddisfazione!
La promozione al PokerStars Team Online
Al termine dell’anno di durata della promo, che prevedeva anche un’interazione con Intellipoker, oltre alla mera attività di gioco live/online, Pokerstars mi propose di entrare a far parte del Team Online. Ricordo perfettamente la comunicazione avvenuta ufficialmente a Campione nel corso di un IPT: Giulio Astarita, allora poker manager, annunciò l’ingresso mio e di "w1llyss" (Vito Barone, una vera istituzione del poker online a quei tempi) nel team online di ps.
Anche qui, un riconoscimento importante, sicuramente dovuto più all’aver approcciato l’anno di Dream Job con serietà e dedizione che non alle pure skill sul gioco o alla prospettiva di produrre milioni e milioni di VPP (io comunque continuavo a lavorare per un gruppo multinazionale, che spesso mi richiedeva trasferte in giro per il mondo).
Cosa ti ha regalato il poker quando gli dedicavi una buona parte della tua esistenza? Cosa ti ha lasciato in dote sia a livello materiale che morale/affettivo?
Tantissimo. Innanzitutto direi la compagna della vita, visto che ho conosciuto Nicole in un circoletto in zona Bergamo, ormai oltre 10 anni fa. Oltre a questo, qualche soldino, un Abarth con i vpp (!) e sicuramente tantissime emozioni, legate principalmente a successi o batoste nei tornei live. Poi ho conosciuto una valanga di persone e con alcune di queste ho instaurato rapporti di amicizia a diversi gradi di profondità.
Gli insegnamenti
Ti ha insegnato qualcosa di particolare? Ti è servito per sviluppare qualcosa di importante della tua vita professionale e lavorativa?
Nonostante sia una persona piuttosto socievole ed espansiva, vivere il mondo del poker/gioco mi ha dato conferma - non che ce ne fosse particolare bisogno - che è opportuno essere iperselettivi nella scelta delle amicizie e si può riporre fiducia veramente in pochissime persone.
In ambito lavorativo ti dirò che alle volte alcuni rapporti professionali, sia intraaziendali che con stakeholder esterni, si sviluppano con dinamiche affini a un torneo o una partita di poker. Non perché sia un ubernitty, ma sul lavoro credo sia meglio evitare “bluff” troppo arditi!
Menzioni speciali
Mi interessa molto sapere una cosa da parte tua: chi sono i giocatori che hai rispettato di più durante gli anni ruggenti, online e live?
Se con “rispettare” intendi quelli cui ho dato maggior credito per le loro capacità, online ti faccio il nome di Nicola Potenza per quanto riguarda il PLO cash game e di Emiliano Conti e Tommaso Briotti per gli MTT.
Per la categoria poker live, al top sicuramente il genio del meraviglioso Alessio Isaia. Profonda ammirazione anche per Max Pescatori e Claudio Rinaldi, soprattutto per la loro versatilità e la conoscenza del gioco a 360 gradi; se poi i tornei fossero stati solo day1, non posso esimermi dal riconoscere i meriti di Daniele Amatruda, uno dei migliori stack builder (e ahilui crusher) che abbia mai visto all’opera. Per il premio di top folder ever invece è una lotta durissima tra Danielone Mazzia, Paolissimo Giovanetti e il primo Sommo Rouge.
Hai qualche rimpianto, rimorso, qualcosa che avresti fatto o provato a fare col senno di poi?
Mi è spiaciuto che in Italia non sia mai stato regolamentato il gioco al di fuori dei casinò. Con regole chiare e la possibilità di imbastire business plan a medio lungo termine, avrei valutato seriamente di investire nell’offerta di gioco al pubblico. Sarebbe stato interessante, ma ancora ad oggi ritengo che il costo opportunità di intraprendere un percorso simile sia troppo alto.

Il Fantacalcio
Tutti parlano di te come un profondo conoscitore di sport in generale, calcio, tennis e basket nel dettaglio, sono dicerie o è una teoria che ha un certo diritto di cittadinanza?. Il Fantacalcio come sta andando quest’anno?
“Se rotola, ci siamo!” recita uno slogan usato da mio carissimo amico… Profondo conoscitore forse è troppo, ma sicuramente sono un grandissimo appassionato. Da sempre ho praticato i tre sport da te citati e ancora oggi – con meno ambizione di un tempo – mi piace dilettarmi in campo quando posso. Seguo tanto sport in televisione/online e sta sereno che se sono in campo l’Atalanta o il Brindisi io sono lì a tifare!
Il Fantacalcio, o meglio “i fantacalcio”, per ora procedono ma la stagione è lunghissima, la palla è rotonda, non ci son più le mezze stagioni e ora mi tocca grattarmi i… (lo ha scritto sul serio NDR).
E tornando a citare il film con cui abbiamo cominciato questa intervista, Marty McFly avrebbe chiesto, “Ehi Alessandro, e ora che fai? Ritorni al Futuro?"
E tu, probabilmente avresti risposto come Doc: “No, grazie, ci sono già stato”.