
La soddisfazione più grande del 2019 per un italiano non viene da un giocatore professionista, ma da un organizzatore con "licenza di shippare": Stefano Schiano. Il napoletano è organizzatore di eventi come il recente "V-Poker Challenge", divenuto in poco tempo appuntamento atteso e frequentato nel calendario live, ma ha imposto la sua legge al tavolo per "una volta e mezzo": prima un secondo posto al WPT Deep Stacks di Malta, ora un fantastico primo posto al French National Championship dell'EPT Montecarlo.
Non potevamo lasciarci sfuggire l'occasione di sentirlo, per le congratulazioni d'obbligo ma anche per quattro chiacchiere rigorosamente informali. Infatti il suo esordio è "Volevano rubare la merendina a zio Stefano"...
In questo Articolo:
Stefano Schiano: "Nel mio lavoro la fortuna conta zero"
Sei nel giro da moltissimo tempo e molti ti conoscono magari solo nelle vesti di ottimo organizzatore, ma non tutti sanno che sei partito come giocatore e forse lo sei rimasto sempre. Non è che come player sei anche meglio?
“Ma no (ride), il player Stefano è un hobby, un giocatore che si diverte a giocare e lo fa per passione. Personalmente credo che essere un giocatore professionista sia molto difficile, a meno che non si parli di grandi talenti e non credo proprio di rientrare nella categoria. Preferisco nettamente essere lo Stefano organizzatore: lì la fortuna vale zero, contano solo la mia passione e la mia preparazione.”
Lo Stefano giocatore e "a sfoglia 'e cipolla"
Battute a parte, come si mantiene la sensibilità di tavolo anche non giocando per diverso tempo?
Non si mantiene 😂 . Ci sono tantissimi momenti in cui trionfa il nervosismo o la voglia di giocarsi tutto e spesso e volentieri, in quei momenti, vincere un bel pot ti ridà la forza e la pazienza di andare avanti e giocare bene. In questo torneo ogni volta che stavo perdendo la pazienza sono riuscito a ritrovarla, anche nei momenti difficili. Devo ringraziare mia moglie Andreea, che è sempre li vicino a me a cercare di calmarmi per evitare di trovarmi in qualche 4-bettato con K4 suited...
Avendo avuto a che fare con te come organizzatore, posso confermare che affronti qualsiasi problema o difficoltà sempre con estrema calma e logica. E' una caratteristica dello Stefano giocatore?
Tutt’altro, lo stefano giocatore è molto irrequieto e perde la pazienza molto facilmente. Per questo non gioco spesso, ma solo quando ne ho veramente voglia.

"Heads up da 100k? Non volevo giocarlo, perché rispetto i soldi"
Avevi da poco fatto runner up a Malta, ora questo trionfo che ti conferma in evidente forma. In percentuale quanto ha pesato l'essere in un periodo "alato" e quanto invece l'aver giocato con tanta concentrazione e voglia/piacere di farlo?
Come dicevo prima ho deciso di partecipare a questi due eventi proprio perché sono in un periodo nel quale ho tanta voglia e desiderio di giocare e misurarmi ai tavoli verdi. Quando ho voglia e sono concentrato credo di essere davvero un buon giocatore, ma come si dice a Napoli "a capa è 'na sfoglia 'e cipolla" (la testa è una sfoglia di cipolla). Ciò significa che nei periodi in cui non sono propenso non gioco, evitando di regalare soldi agli avversari.
A cosa hai pensato quando, dopo QUEL tavolo finale e QUEGLI stack di partenza in hu, ti sei ritrovato con la situazione quasi rovesciata?
Ti dirò, già dall'inizio pensavo che giocare un heads up da 100k fosse una cosa folle. Insomma, un impiegato medio deve lavorare 10 anni per guadagnare quella cifra e il valore dei soldi non va mai perso, però avevo talmente tanto vantaggio (10:1) che non potevo proprio fare né proporre deal. Diverso è invece quando siamo arrivati pari stack, infatti mi sono confrontato con il mio avversario e siamo stati dello stesso parere, così abbiamo quindi deciso di lasciare una somma per il trofeo e dividerci il resto alla pari.
Il futuro del poker secondo Skianos
In un recente editoriale parlavo del cambiamento del mercato live, che si è spaccato in due: da un lato gli eventi per i comuni mortali fino a 500-550€ come IPO, IPS, V-Poker Challenge, dall'altra i SHR per una ristrettissima elite. Nella terra di mezzo ci sono però classiconi intramontabili come EPT e WSOP. Tu come vedi il prossimo futuro?
Il futuro per me rimane dei low buy-in, il poker è un gioco e la prima cosa che bisogna offrire ai players è una vacanza che li faccia divertire senza spendere un capitale, anche perché oggi il 90% del field di un torneo è costituito da amatori e questa per me è la cosa più importante, se vogliamo mantenere questo gioco un divertimento e un hobby sostenibile. Lo dimostra il fatto che oggi fa più "audience" lo Stefano di turno che vince il French National da 1100€ (buy in ancora abbordabile e facilmente raggiungibile tramite satelliti) su 1400 giocatori, di quanto faccia il vincitore di un high roller da 100k di buy-in con 50 partecipanti.
Chiudo con un particolare personale, su cui non aggiungo domande per rispetto e pudore ma non posso evitare di menzionarlo. Il sunto lo fa Stefano Schiano stesso, sul suo profilo Facebook
Noi aggiungiamo solo un gigantesco: AUGURI!