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Kenny Hallaert contro la late registration : danneggia e allontana i giocatori occasionali

Kenny Hallaert, da TD a player rispettato

Qualcuno, soprattutto i novizi, potrebbe chiedersi chi è Kenny Hallaert? Il belga è un giocatore che ha raggiunto il final table del main event WSOP 2016, diventando così uno degli ultimi November Nine. Non solo, ma la sua crescita come player è arrivata anche online. Prima però di tentare la strada del "professionismo", era anche un stimato Tournament Director. Dunque Kenny Hallaert ha vissuto da entrambe le parti della barricata e nessuno meglio di lui può avere la percezione delle cose. Per questo motivo, quando parla, viene sempre preso in considerazione: sia da chi organizza e sia dai giocatori stessi.

In questo caso Kenny attacca la late registration alle WSOP, ma in realtà il problema con le registrazioni tardive si allarga anche ad altri circuiti. "La late registration è un problema che danneggia i giocatori occasionali e amatoriali. Un problema che alla lunga allontanerà gli occasionali stessi dal gioco. Per il sistema poker, la presenza dei players amatoriali e ricreazionali è di vitale importanza. Senza di loro ci sarebbe il collasso". Queste le prime parole di Kenny Hallaert, il quale poi aggiunge.

Kenny Hallaert

"La Late favorisce solo i professionisti. Quest'ultimi attendono a sedersi e possono studiarsi il field. Se il numero degli occasionali sarà cospicuo, allora decideranno di lanciarsi nella mischia. Se invece ai tavoli ci saranno quasi esclusivamente giocatori di un certo calibro, a quel punto il professionista può anche decidere di non giocare. Non è critica ai giocatori. Loro chiaramente guardano al loro tornaconto"

"Allo stesso tempo non voglio condannare oltre modo chi organizza: sono qui per guadagnare a loro volta e rientrare dei costi. Ma una cosa è fare utile e un'altra è essere avidi. I giocatori professionisti hanno capito il sistema per portare a casa più soldi senza barare e dall'altra parte ci sono i giocatori occasionali che non vengono mai ascoltati. Il mio obiettivo è difenderli e trovare una via di mezzo che possa fare tutti felici". 

Dalle parole ai numeri

Kenny Hallaert non si è limitato a lanciare "frecciatine", ma anche trasformato i suoi discorsi in numeri. Ha infatti pubblicato una tabella molto interessante a riguardo. Il belga parte da una considerazione: "In un mondo del poker giusto e perfetto, non esisterebbe alcuna late registration. Ci si iscrive qualche minuto prima dello start, viene fatto un sorteggio dei posti ai tavoli e dal momento in cui suona la sirena, non si entra più. Quel field parte con X numero di players e si scende fino all'incoronazione del campione. Ma non essendo un mondo perfetto, pensare tutto questo è soltanto utopistico"

Ecco allora la tabella stilata da Kenny Hallaert. Ne viene fuori che in alcuni eventi, i giocatori si siedono con un ritorno sull'investimento del 16% prima di giocare una sola mano,solo aspettando fino all'ultimo secondo per registrarsi. Nello specifico il belga analizza un torneo da $10.000 di buyin, esattamente il Championship Omaha Hi-Lo giocato negli scorsi giorni alle WSOP 2019. Secondo il suo punto di vista si nota immediatamente una cosa:

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"Cambia il valore dagli stack imbustati la sera prima, rispetto agli stessi stack con nuovi partecipanti il giorno successivo. In alcuni casi, i giocatori hanno subito oltre 100$ in perdite dai loro stack. La maggior parte dei giocatori di poker non sarebbe felice di bruciare 100$, ma in pochi sanno che questo è esattamente ciò che accade quando agli avversari è permesso registrarsi in ritardo negli eventi."

E le parole di Kenny Hallaert sono approvate in pieno da Matt Savage, storico TD del WPT. "Kenny ha perfettamente ragione. Ma ormai sotto questo punto di vista la situazione è irrecuperabile. La late piace e lo dimostrano i dati di queste WSOP. Però la maggior parte dei giocatori perde soldi e non se ne rende conto. Capisco anche l'orgoglio dei TD, i quali possono vantarsi di tornei con 6 o 10 mila players. Sposo in pieno la linea di Hallaert, ma ribadisco che è troppo tardi per tornare indietro". 

Una situazione intricata quindi e che sembra non avere una soluzione perfetta per arginare in parte il problema. E voi, da quale parte state? Fateci sapere il vostro pensiero.

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 10 mila articoli sportivi. Da 15 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".
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