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Come affrontare un torneo Low Buy In Early Stage: partire calmi o aggressivi?

Di certo non è il primo articolo che viene scritto per provare a fare chiarezza sulla strategia da adottare nell’infinito mondo dei Micro Stake Tournament, ma con l’avvicinarsi delle Micro Millions, pensiamo sia corretto dare qualche dritta, seppur totalmente basica, a chi vorrà giocare qualche torneo delle Series Low Buy In.

Regole non scritte in un torneo low buy in

Una regola non scritta per i tornei Low Buy In dice che sarebbe meglio approcciarsi con un atteggiamento molto tight in early stage, per poi mano a mano uscire allo scoperto quando gli avversari sono meno propensi a giocarsi i colpi, aggredire poco prima della bolla e presentarsi carichi di chips per la late stage in modo tale che eventuali colpi persi allo showdown, facciano meno male, per poi tornare ad aggredire a pochi passi dal tavolo finale. 

Ovviamente questo è un approccio decisamente semplicistico, ma è la regola principe per sopravvivere a lungo in questo tipo di tornei. 

I tornei Micro hanno una doppia caratteristica fondamentale: 

  1. la possibilità aperta a tutti di parteciparvi 
  2. la varietà, di conseguenza, di incontrare al tavolo un numero di avversari totalmente eterogeneo tra di essi e, soprattutto, gareggiare contro field molto vasti

La concentrazione

La concentrazione per questo tipo di tornei dovrà quindi essere volta a smascherare presto l’atteggiamento dei nostri avversari al tavolo e, per questo motivo, fare attenzione fin da subito agli eventuali “pazzi” che incontreremo fin dall’inizio del nostro cammino, non tanto per avere paura di loro, quanto per approfittare della loro smania di regalarci dei gettoni. 

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Un eventuale ROI redditizio non dovrà essere misurato sul breve periodo, ma se i buoni consigli verranno utilizzati a larga mano, già una kermesse come le Micro Millions, può fornire un campione di minima affidabilità. 

D’altronde gli eventi sono tantissimi e le possibilità di entrare in late stage attraverso una deep run non sono certo poche. 

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Field ricreativo

Inoltre se il costo di questi tornei è basso, non avremo certo la sfortuna di incontrare frequentemente avversari pericolosi e tecnicamente super preparati, quindi, prepariamoci a sfruttare tutte le loro sviste.

Ci sono alcune scuole di pensiero che consigliano di buttarsi a giocare molte mani a inizio torneo sfruttando la possibilità di poter contare su un numero di bui praticamente oceanico. 

Il nostro consiglio è invece quello di inforcare il sentiero meno battuto, evitare la strada percorsa dalla maggior parte dei nostri avversari che difficilmente vi lasceranno in heads up anche a fronte di un rilancio pre-flop. 

Utilizzare strategie "altre" rispetto alla massa è sempre un buon consiglio. 

Ci sentiamo di sconsigliarvi, soprattutto se non siete esattamente confident con il vostro gioco, di impelagarvi in spot marginali con mani marginali. Evitare 3bet con connector in early stage non è mai una cattiva idea, mentre optare per una soluzione tight aggressive che ci porti a gonfiare i piatti con le mani monster fin dal pre-flop, ci porterà spesso anche soddisfazioni di non poco conto. 

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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