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Las Vegas, polemiche hot: il Venetian mette tetto al montepremi  (una parte verrà sorteggiato) di un torneo e scoppia la rivolta 

A Las Vegas, nella patria del poker live e del gambling, la poker room del Venetian è nota soprattutto per i suoi tornei deep stack ed anche per i montepremi garantiti, in genere molto elevati nonostante buy-in bassi.

In questi giorni però il casinò di proprietà di Las Vegas Sands e Sheldon Adelson ha annunciato dal 21 al 27 ottobre una serie di tornei che si chiamerà Lucky Shot Poker con garantito totale di $225.000. La struttura ed il format però hanno suscitato molte polemiche su Twitter e sul forum TwoPlusTwo.

Il Main event, con buy-in da $250 è finito nell'occhio del ciclone per via della sua formula "originale" (almeno negli States non in Italia ed in Europa): il montepremi garantito sarà da $150.000, ma rimarrà tale a prescindere dal numero di iscritti. Apriti cielo, sono divampate subito polemiche molto forti sui social.

Di fatto sia che ci siano 600 players (soglia per evitare l'overlay) o 400 oppure 900, il prize pool rimarrà invariato. Il flights saranno 6 ed è probabile che questa soglia di 600 entries venga superata agevolmente (è un torneo low stakes).

Molti regular americani non hanno gradito questa novità e su Twitter hanno fatto sapere il loro disappunto. Ma le stranezze non sono finite qui: al termine dei 7 eventi, una parte ($52.000) del montepremi totale della serie sarà distribuiti in premi ai partecipanti attraverso un sorteggio. Il torneo di poker si ridurrà ad una lotteria? La rake potrebbe essere molto simile a quella applicata in giochi come il lotto.

Il Venetian ha fatto inserire una clausola che viene resa palese al giocatore al momento dell'iscrizione: se le entries saranno più di 600, il denaro extra ricavato sarà di proprietà del casinò.

"Il 100% dei fondi raccolti sarà destinato al montepremi totale di $150.000. Tutti i fondi raccolti al di sopra del montepremi totale garantito saranno di proprietà esclusiva di The Venetian Poker Room".

I giocatori sono liberi di scegliere. "Sarà il mercato a parlare" commenta minacioso Doug Polk che invita al boicottaggio.

Se le iscrizioni saranno 600, il montepremi raggiungerà i $150.000 senza rake. Alla fine dei conti la sala da gioco si accolla il rischio dell'overlay ma anche di non incassare la rake e di rimetterci le spese.

Però la community pokerista americana non l'ha presa bene: la maggior parte dei commenti su Twitter sono negativi, in particolare le critiche più pesanti arrivano dai regular più esperti.

Il concetto tradizionale dei tornei di poker (applicato fino ad oggi per più di 20 anni) è stato rivoluzionato ed i players temono un cambio sul mercato, in particolare da uno degli attori principali di Las Vegas, il Venetian.

Il giocatore di poker e vlogger Jeff "Boski" Sluzinski su Twitter ha fatto la seguente osservazione: "750 entries equivalgono al tipico rake del Venetian da $ 200 + $ 50, mentre la percentuale di rake salirà da quella soglia in poi. A 900 entries, la rake di ciascuna entry equivarrebbe al 33%. Se ottenessero fino a 1.200 iscrizioni, la metà dei buy-in andrebbe alla casa".

La rake, in poche parole, non è "cappata" come si dice in gergo, senza limiti.

I giocatori più esperti fanno due conti e sono consapevoli che una rake del genere, nel lungo periodo, sia del tutto insostenibile. In poche parole sarebbe la morte dei tornei live.

In particolare, da un punto di vista psicologico, oltre ad essere consapevoli di dover scalare una montagna la cui vetta è quasi impossibile da raggiungere, ai regular dà fastidio il concetto che i soldi dei giocatori siano destinati al casinò.

Questo format del torneo di poker assomiglia ai tournaments promozionali di slot e giochi da tavolo come roulette e blackjack, dove c'è un montepremi stabilito dalla casa.

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Il Venetian ha commentato ai microfoni di PokerNews: "la serie è dedicata ai giocatori a cui piacciono le promozioni ed i sorteggi. E' progettato per poter offrire un buy-in basso ma con un alto montepremi garantito. Inoltre ci sarà un sorteggio: in questo modo i partecipanti potranno andare a premio in due modi diversi".

A dar noia è anche questa formula che prevede il sorteggio. Per anni si è cercato di differenziare uno skill game come il poker dai giochi d'azzardo e di pura fortuna che, di fatto, il Venetian sta mischiando le carte in modo pericoloso per l'immagine del texas hold'em. Non esiste più il concetto di poker sportivo? Nessuno ha più nostalgia dei vecchi freezeout?

Il sorteggio trasformerà tutto in una "tombolata" che potrebbe agevolare i giocatori meno esperti e skillati.

"Il torneo è stato concepito - ripete il portavoce del casinò - per distribuire $225.000 in premi totali, a prescindere da quanti giocatori parteciperanno. E' un concetto simile agli eventi che organizziamo per altri giochi da tavolo e slot machines".

La differenza è che per quanto riguarda i tornei di blackjack e di slot, con montepremi fisso, non è richiesto alcun buy-in, sono freeroll, una sorta di premio, come una rakeback che viene garantita ai migliori clienti del casinò. Nel torneo di poker invece i players versano una quota di iscrizione, questa è una differenza sostanziale e di non poco conto.

La preoccupazione per molti giocatori è che coloro che decideranno di partecipare, al momento dell'iscrizione non sapranno che rake pagheranno. Non conosceranno quale percentuale del loro buy-in sarà destinata al montepremi e quanto alle casse del casinò. Il rischio, a Las Vegas, è di creare un precedente scomodo tra le sale da gioco.

Sul noto forum TwoPlusTwo molti giocatori hanno criticato la struttura ed esortato la massa a non prendere parte al torneo, invitando ad una sorta di boicottaggio.

Doug Polk ha creato l'hastag BoycottTheVenetian" su Twitter. Molto probabilmente però la sua voce cadrà nel vuoto: il torneo è destinato ad essere promosso solo tra i giocatori amatori che magari non conoscono bene il concetto di rake.

Su Twitter Phil Galfond ha scherzato: "Suggerisco al mercato di prendere spunto dal @VenetianPoker e di lanciare questo innovativo format di torneo come" Super garanzia ".

Venetian, da parte sua, ha assicurato i giocatori che il format non è destinato a essere riproposto nelle loro serie più tradizionali (come i tornei Deep Stack). I primi feedback sono stati pessimi, vedremo se i giocatori risponderanno presente o seguiranno i consigli di Polk e soci.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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