La seconda parte della nostra intervista esclusiva a Dario Sammartino ripercorre buona parte degli inizi della sua carriera, del rapporto con i soldi e di quello con le donne e ci svela l'ennesimo lato poco conosciuto del campione napoletano.

Con oggi completiamo la seconda parte delle tre previste per l'intervista a cuore aperto di Dario Sammartino, vice campione del mondo alle WSOP dell'estate appena passata. Di questa intervista, che fa parte di una rubrica ormai fissa, Le Storie di Assopoker, troverete la prima parte qui.
In questo Articolo:
Dario Sammartino e la sfida con sè stesso
Già qualche anno fa mi confidasti di giocare sempre meno per i soldi e sempre più per entrare sotto pelle ai tuoi avversari, per dimostrare di essere il migliore. Alla luce di tutte le tue ultime vittorie e piazzamenti importanti, dove si trovano gli stimoli per combattere il pericolo di arrendersi all’abitudine?
"In quell’occasione parlammo anche del fatto che io sia sempre stato convinto che i soldi in questo gioco assumano il ruolo di tramite che poi si trasforma in conseguenza, un po’ come l’attaccante e il gol.
"Se ci pensi per il pokerista è esattamente così, con l’aggravante che un gol non ha mai fatto male a nessuno, anzi regala gioie a chi lo fa e ai suoi tifosi, mentre le delusioni per chi lo subisce sono comunque passeggere. I soldi, invece, sono destinati sempre e comunque a creare dei problemi.
Per quanto mi riguarda il denaro è una delle cause maggiori dell’infelicità dell’uomo e di conseguenza del fallimento della maggior parte dei rapporti che intercorrono tra di noi".
Soldi e principio
Voglio dirtelo chiaro e tondo perché sono abbastanza sicuro che il mio pensiero sia molto simile a quello di chi ha appeno letto questa tua affermazione: non pensi che la tua situazione attuale di uomo già arrivato, senza particolari problemi economici, possa “facilitare” certe conclusioni? Non è una dichiarazione fin troppo "facile" per chi non ha problemi a procurarseli?

"Certo, ne sono consapevole, ma le mie parole scaturiscono dal fatto che gli unici problemi che ho avuto con le persone, anche con alcune di quelle a cui ho voluto veramente bene, sono sempre e solo stati causati dai soldi.
Ma ti parlo anche di persone che consideravo quasi fratelli, con cui prima diventava uno screzio per cifre che potevano essere piccole o grandi, fino a quando uno dei due la faceva diventare una questione di principio e da lì non è più finita.
Una delle mie caratteristiche, però, è quella di non riuscire a tenere il broncio per tanto tempo. Se nel profondo sento comunque di volerti ancora bene, quando ti vedo lo leggerai sulla mia faccia che ho voglia di abbracciarti. E bene o male quell’abbraccio troverò il modo di dartelo.
A meno che tu non abbia fatto qualche scostumatezza alla mia fidanzata, allora lì passiamo a qualcosa che sarà difficilmente sanabile. Quello è uno dei casi in cui non sono predisposto al perdono. (Ride)".
Gli stimoli del dopo Vegas
Stai fuggendo al capitolo stimoli. Se non sono i soldi i tuoi stimoli, dove vai a cercarli?
"Devi partire dal presupposto che diventa una sfida molto più con te stesso che con gli altri, molto più emozionante quando c’è da superare i tuoi limiti più che superare gli altri.
Proprio prima che tu mi chiamassi, stavo pensando che il mio prossimo impegno sarà alle WSOP Europe di Rozvadov e se immagino che dovrò incontrare tutti i giocatori più forti del mondo, voglio rimanere nella convinzione di non essere tra i Top 10 al mondo.
Nel mio caso so che quando sto al 100% della mia forma mentale, fisica e psicologica, posso battere chiunque, il che non significa essere il più forte del campo.
La vera sfida con me stesso è raggiungere, o avvicinarmi il più possibile, a quel 100% per giocarmela con tutti, questo è lo stimolo che mi porta a proseguire la mia battaglia. Ed è decisamente difficile. Molto più difficile che battere i miei avversari.
Se dovessi pensare esclusivamente a quello che ho combinato a Las Vegas, sarebbe come mettere a repentaglio un’intera carriera, perché facendolo, tutte le imprese mi sembrerebbero una fesseria, una cosa facile. E nel poker non c’è nulla di facile.
Ecco perchè parlo di sfida con me stesso nel riuscire a presentarmi al 100% della forma: quando mi sento in quel modo aumentano le sensazioni e soprattutto le percezioni che ho delle idee dei miei avversari. La chiave è quindi prima battere me stesso per poi battere gli altri".
Le donne
So di avere la confidenza per toccare un argomento che sfiora la tua sfera privata. Il tuo rapporto con le donne è sempre stato celato da una sorta di mantello che difficilmente ha permesso la divulgazione di determinate notizie. Non pensi che sia il momento di “scoperchiare o’ pentolone” e venire allo scoperto? Che ne so, un nome, un’eventuale data di nozze.
"In realtà non ho mai avuto problemi a parlare di un argomento di questo tipo, diciamo che negli ultimi anni non c’è stato nulla che assomigliasse alla storia d’amore più importante che io abbia mai avuto e stiamo parlando di quando avevo passato da poco i 20 anni.
Quella storia è stata davvero una “guerra”, nel senso più bello della parola. La ricordo come una ridda di emozioni che mi hanno fatto crescere come uomo e mi hanno insegnato una marea di cose. È stata una passione violentissima che non si è più ripetuta negli anni.

Alla fine ho dovuto fare una scelta. Era una ragazza che riusciva a cambiare, anzi sarebbe meglio dire a stravolgere, il mio umore. Aveva questa capacità, anche inconsapevole se vuoi, di modificare in breve tempo le mie giornate e questo limitava tantissimo la mia capacità di vincere al tavolo, anche perché pensavo sempre a lei, stavo nervoso e non ero tranquillo.
In quel momento mi accorsi che le due cose erano impossibili da conciliare e penso immaginiate tutti dove sia ricaduta la mia scelta.
Dopo quella storia, guagliò, che te lo dico a fà, a me le donne mi piacciono, anzi lo sai, a me le donne piacciono proprio assaj… e l’uomo alla fine ha determinate esigenze che la donna riesce a controllare meglio di noi maschietti.
Desideri e speranze
Detto questo non ho più affrontato un appuntamento con una donna con quella predisposizione che dovrebbe esserci da parte di un uomo che vuole una storia importante, tutt’altro. Tutte le mie decisioni negli ultimi anni sono sempre state influenzate dal fatto che per nessuna delle donne che ho incontrato mi son sentito pronto a rinunciare a ciò che mi stava accadendo.
Il fatto è che in questo momento è uno dei desideri più grandi che ho: innamorarmi di una persona che mi voglia bene per quello che sono e non per quello che rappresento e ho paura che non sia così semplice oggi come oggi".

Quindi oggi come oggi saresti disposto a rinunciare a ciò che hai, in cambio di un amore importante, ho capito bene?
"Se mi innamorassi veramente sarei sicuro di essere disposto a rinunciare a un sacco di cose che ho adesso, perché credo di fare parte di quella generazione di romantici che pensano che l’amore sia la cosa più bella della vita.
Sarei disposto a sacrificare tanto, non sono sicuro tutto, anche perché dobbiamo metterci d’accordo sul significato di “tutto...”
-Fine seconda parte-
Leggi qui la prima parte dell'intervista
Leggi qui la terza parte