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Scegli che tipo di call fai e scoprirai se sei tight o aggressive!

Strategia loose-aggressive

L’eterna diatriba tra Tight e Aggressive

I giocatori della prima guardia, almeno quelli che sono pokeristicamente cresciuti nella prima decade del millennio, hanno vissuto quella tipica diatriba di quell’epoca in cui il field mondiale era veramente suddiviso tra giocatori tight e giocatori aggressive. 

Non vogliamo scrivere un pezzo di storia fine a sè stesso, ma di certo gli ultimi anni sono stati caratterizzati dal completo sbilanciamento delle tattiche di gioco verso quella parte che fa riferimento al gioco che di tight ha veramente poco. 

Non è proprio possibile contestare chi porta avanti questo tipo di teoria, nel long term il giocatore impaurito, poco incline a metterle in mezzo è destinato a bruciare lentamente il proprio bank roll. 

La distinzione

Va da sè che si intende per aggressività quel tipo di comparto che fa riferimento alle aperture e alle 3Bet, laddove esse si possano attuare e siano  da preferire ad un tipo di approccio più meticoloso e meno spavaldo. 

D’altro canto non basta prendersi la targa di aggressivi a prescindere per diventare dei giocatori vincenti, anzi, se si diventa aggressivi senza capire ciò che si sta facendo, si rischia di prendere fuoco con una certa velocità.

Inoltre il semplice call non deve essere visto come un’azione passiva su tutta la linea, ci sono dei flat piuttosto aggressivi, ancor più aggressivi di un check-raise. 

Chi chiama senza pensarci, oppure chiama troppo senza sapere cosa sta facendo, è certamente un giocatore passivo, ma chi lo fa con cognizione di causa è destinato ad adottare una strategia addirittura migliore rispetto a quella di un giocatore LAG. 

In questo articolo vogliamo distinguere sei tipologie di call, da quella più passiva a quella più aggressiva. 

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Il Crying Call

È spesso accompagnato da frasi tipo “so che sei buono ma devo chiamare”, oppure dalla forte sensazione che le chips non torneranno dalla nostra parte.

Il consiglio è quello di limitarle al massimo, il più delle volte quelle sensazioni sono giustificate, ma la curiosità è spesso causa di tanti mali. 

L’Hero Call

Non è poi così diversa da quella precedente, ma cambia il presupposto che ci porta a mettere: adesso stiamo sospettando che il nostro avversario non sia così forte, o stia bluffando e, ancora una volta incuriositi, vogliamo fare i fenomeni e mettiamo con un “bluff catcher” o con una mano di valore mediocre. 

Anche questo è un atteggiamento passivo, anche se più coraggioso rispetto al crying call, la domanda che dovremmo farci è: come siamo arrivati al river per ridurci in queste condizioni?

L’Overcall

Il termine, poco utilizzato in Italia, è di solito usato per descrivere l'azione postflop, anche al river quando ci sono almeno tre giocatori nella mano. Può essere usato pure per descrivere qualcuno che chiama preflop, dopo che altri players hanno chiamato un rilancio iniziale.

Un giocatore che effettua un overcall per chiudere l'azione al river non è di solito così aggressivo e sarà spesso basato su discrete probabilità di vincere il piatto ma con una elevata dose di ottimismo.

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Il Flat Call

Un flat call si verifica quando un giocatore chiama una bet che, nel contempo, poteva essere "battezzata" da un rilancio.

I Kappa flattati da BTN dopo un rilancio iniziale arrivato da Middle, sperando in uno squeeze di uno dei bui, oppure un progetto o un’idea di bluff originati al flop, ma entrambi da riconsiderare al turn, sono tutti esempi di flat-call. 

Classificheremo come flat una di quelle giocate non necessariamente passive che sembrano invece esserlo, parte di una strategia più ampia e aggressiva per costruire un piatto da portare a casa nelle strade successive. 

Lo Smooth Call

Poche differenze con la tipologia di call precedente. 

L’unica diversità sta nel fatto che ci sono delle buone chance di portare a casa il piatto perchè, questa volta, abbiamo davvero una mano decente e non stiamo flattando per costruire qualcosa, ma per indurre il nostro avversario a rischiare buona parte del suo stack. 

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Il Cold Call

Il CC arriva dopo l’apertura di un player e uno o più rilanci e, a meno che non stiamo parlando di un giocatore che chiama ogni volta che sia il suo turno, è probabilmente la mossa meno passiva di tutte, anzi, relativamente aggressiva. 

Va sempre e comunque tenuto presente che tale mossa si deve fare con l’idea perfetta del modo in cui si opera, se no siete dei passivi a caso! 

Conclusione

Sentiti libero di mettere in discussione queste classifiche o di aggiungere altri tipi di chiamate all'elenco. 

Tieni presente, tuttavia, che la chiamata non è sempre da considerare passiva e debole. 

In effetti, alcune chiamate possono essere forti o addirittura aggressive, se effettuate in modo ponderato e nelle giuste circostanze.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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