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Giampiero Cappiello

IPO San Marino: Ferretti e la mano fatta foldare dal TD. La risposta di Cappiello, il parere di Luca Vivaldi

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Nella notte ci ha contattato Simone Ferretti per raccontarci un episodio accadutogli durante il Day 2 dell'IPO San Marino, in cui, proprio in zona bolla, ha avuto un diverbio piuttosto acceso con il Tournament Director.

Lo riportiamo con l'obiettivo di originare e aggiungere una discussione su un aspetto regolamentare piuttosto importante.

Ecco le parole di Simone:

"Per farla breve siamo a IPO San Marino, 84 left con 80 a premio, sto aprendo molti colpi cercando di aggredire il più possibile la bolla. Gioco circa 700k a T12.000 quando spillo KK neri da UTG e apro std 25k.

UTG+1 che è "hhrr" reg online (Marione Pulcini) folda le carte abbastanza vicino alla mia mano, dove ho entrambe le mie protette; la dealer prende velocemente le carte di Pulcini e ne sfila anche una delle mie.

Mario e io ci accorgiamo subito e proviamo a bloccare la dealer, il gioco è fermo e in quel momento ci sono 3 carte nel muck, 2 di Mario e una mia, tra l’altro anche facilmente riconoscibile in quanto rimasta leggermente indietro (il tutto è riscontrabile anche dalla versione di Mario).

Viene chiamato giustamente il floorman, si avvicina il Tournament Director che sente la versione della dealer e dichiara la mia dead hand.

Io provo a ripetere più volte che il regolamento parla chiaro, in caso di così poche carte nel muck si può fare il recupero della mano in quanto basta interrogare me e Pulcini in privato sulle carte che abbiamo foldato, lui insiste che l’errore è solo mio che non ho protetto le carte.

Simone Ferretti

Ovviamente i giocatori al tavolo che avevano visto tutto, provavano a spiegare che io proteggevo la mia mano e che la dealer mi aveva sottratto la carta inavvertitamente, in quel momento cerco la collaborazione di qualche altro floorman, incrocio lo sguardo di uno di loro , lo invito a intervenire, mi guarda e se ne va.

Nelle hand for hand della bolla parlo con il TD spiegando che avrei scritto ad altri TD importanti e lui mi risponde davanti a tutti che ha ragione lui è che il TDA parla chiaro".

La risposta di Giampaolo Cappiello, TD dell'IPO San Marino

Abbiamo contattato ovviamente il Tournament Director dell'IPO San Marino, Gampiero Cappiello che, nonostante il momento piuttosto scabroso ( nel momento in cui ci ha risposto stava dirigendo il Tavolo Finale), ha avuto la gentilezza di risponderci:

"Voglio innanzitutto precisare che non amo molto intervenire su una questione che considero terminata nel momento in cui la mano finisce, ma in questo caso, chiamato in causa, rispondo volentieri.

La mano di cui parla Simone, almeno da quanto mi ha riferito la dealer, non era protetta così efficacemente come il giocatore dice, tutt’altro, se così fosse stato, mi viene difficile credere che una dealer possa sottrarre così facilmente una delle due carte.

Inoltre i giocatori al tavolo non hanno tutti dato un parere che andava nella stessa direzione.

La maggior parte, come spesso accade in queste occasioni, si fanno gli affari loro e io non posso ascoltare il parere dei giocatori, soprattutto se noto che non tutti danno una versione univoca. In primis devo ascoltare i miei operatori ai tavoli.

A prescindere da tutti questi discorsi, si entra nella fattispecie del controllo del muck, ci sono dei TD che vanno a controllare il muck, altri che non lo fanno, di base non lo faccio, a meno che le carte siano riconoscibili al 100% come previsto dal regolamento."

Il giudizio di Luca Vivaldi

Abbiamo sentito anche uno dei TD universalmente riconosciuti come top a livello internazionale, Luca Vivaldi, Tournament Director e Head Of Live Events delle Triton Poker Series.

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Lo abbiamo fatto per provare a sentire una voce equidistante tra le due parti.

Questa la sua versione:

"Non conosco il regolamento preciso dell’IPO, ma immagino che segua a grandi linee i regolamenti internazionali piú famosi, anche se dovesse sviare in qualche punto rispetto a questi.

Per regolamento, in generale, se un giocatore non dovesse proteggere le proprie carte (chips sopra, chip guard, mani sopra con carte visibili, etc..) e queste venissero sottratte per errore da un dealer o toccate da carte del muck o da carte di altri giocatori, la mano verrebbe considerata morta.

Luca Vivaldi mentre controlla le carte dal muck (Courtesy Danny Maxwell/Pokerstars)

È anche vero che tutti i regolamenti non sono semplicemente da leggere in “bianco/nero”, ci sono anche molte gradazioni di grigio nel mezzo.

Ovviamente sono contrario a includere soggettività nei regolamenti ma la regola numero 1 nella maggior parte di queste è sempre (a grandi linee) “Le decisioni del Tournament Director sono sempre finali e possono differire dal regolamento in caso debbano seguire la correttezza nel migliore degli interessi del gioco

Fatta questa lunga, ma necessaria premessa, nella situazione dell’IPO avrei allontanato uno ad uno Ferretti e Pulcini chiedendo di dirmi a voce bassa per non far sentire agli altri giocatori le loro carte.

Sarei poi tornato al tavolo e dopo aver esaminato le carte del muck (facendo attenzione a non esporle al tavolo) se le 3 carte del muck fossero state esattamente (seme e valore) quelle enunciate dai players avrei fatto restituire la carta in mano a Ferro (le altre sono state chiaramente foldate con movimento dall’altro player), ed avrei chiesto a Simone di fare piú attenzione nel proteggere le proprie carte, mantenendo il raise e facendo andare avanti l’azione.

Questo è basato anche sul fatto che le carte nel muck sono solo 3 ed il giocatore ha appena foldato, con chance molto alte che si ricordi entrambe le carte incluso seme.

Ribadisco che non sono in disaccordo nell’applicare le regole testualmente e non mi sento di dare nessuna colpa per quanto applicato all’IPO, come non darei mai la colpa ad un dealer che sta commettendo un errore “al 50%” (la responsabilità è anche del giocatore che non protegge le carte); ma per il “fairness of the game” avrei agito personalmente in maniera differente".

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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