Era il 2009, quando nel corso delle Holdem Series del Commerce Casino di Los Angeles, venne inaugurato il primo torneo Iron Man. Di cosa si tratta? Di un mtt che non prevede alcun tipo di pausa (nemmeno i canonici dieci minuti ogni ora) e che vieta qualsiasi deal: si gioca ininterrottamente fino all'incoronazione del vincitore. Com'è facilmente intuibile, questi eventi non riguardano solo il poker giocato, ma sono una vera e propria maratona, nella quale la resistenza fisica forse conta più delle skills vere e proprie.
Da quel primo torneo giocato al Commerce cinque anni fa, sono cambiate molte cose. Innanzitutto questi eventi sono diventati molto popolari in Asia, dove già era comune assistere a partite di cash game andare avanti per decine di ore, e in secondo luogo sono cambiate le strutture tecniche: se prima si partiva con stack molto ridotti per agevolare le eliminazioni e una "veloce" conclusione della competizione, ora si è più orientati verso strutture lente con stack profondi, per fare in modo che il gioco si protragga molto più a lungo. È questo il caso della tappa APT tenutasi a dicembre al Resorts World di Manila.
Questo torneo da 700 dollari di buy-in vedeva ai nastri di partenza 120 giocatori, ognuno dei quali con un monster stack di partenza di 100.000 fiches a blinds 25/25. In questo modo, grazie anche alla grande giocabilità, il gioco si è concluso dopo la bellezza di 49:50 ore consecutive ai tavoli, entrando addirittura nel libro dei Guinness dei Primati!
Il vincitore Damon Schulenberg ha provato a raccontare questa incredibile avventura durata più di due giorni di fila in una recente intervista, partendo dalla preparazione fisica e dall'alimentazione: " Il giorno prima del torneo ho dormito a lungo ed è stata una scelta saggia perchè altri giocatori venivano da lunghe sessioni di cash game e dopo poco tempo non riuscivano più nemmeno a distinguere i semi delle carte. Ho visto diversi player andare all-in convinti di girare nuts, quando invece avevano tutt'altre carte. Nel corso del day 1 ho commesso l'errore di mangiare schifezze e questo mi ha dato problemi di stomaco ma il gioco non aspettava nessuno quindi ho provato a mangiare una zuppa per placare i dolori intestinali."
Il final table del toneo di poker più lungo della storia
Alla domanda sugli effetti che la mancanza di sonno gli ha causato ha risposto con estrema onestà: "Ho avuto parecchie allucinazioni dopo le prime 30 ore. Per prima cosa mi trovavo a guardare le carte e mi sembrava di non vederle, come se non riuscissi a distinguere numeri, figure e semi. Poi vedevo il logo del casinò muoversi come se fosse animato e in più di un'occasione mi è capitato di credere che il gioco si svolgesse in senso antiorario, quindi guardavo il giocatore alla mia sinistra in attesa che facesse action, quando in realtà toccava a me!"
In un caso particolare come questo, la fase della bolla dev'essere inevitabilmente molto delicata: nessuno vuole andarsene a mani vuote dopo 30 ore di gioco. " In bolla si giocava in modalità hand-to-hand - spiega il player americano - e questo è stata una manna dal cielo perchè mi ha permesso di appoggiare la testa e chiudere gli occhi mentre non c'era action al mio tavolo. Quando finalmente è stato eliminato il diciannovesimo giocatore, eravamo tutti stremati e, con la certezza del minimo premio, molti hanno iniziato a pushare completamente a caso".
Degno di nota anche l'heads-up, nel quale Schulenberg ha potuto fare leva su un aspetto decisamente esterno al gioco: "Il mio avversario non credeva che sarebbe durato così tanto, pertanto ha iniziato a pushare ogni mano perchè rischiava di perdere il volo di ritorno in Corea. A quel punto ho atteso con pazienza, visto che lo stack me lo permetteva, e ho scelto i momenti migliori per andare ai resti".
Da qui la vittoria e i 18.000 dollari per il primo premio. Saranno state anche quasi 50 ore di gioco ininterrotto ma per Damon Schulenberg ne è valsa decisamente la pena.