Da sempre, nel mondo del poker online, i giocatori del Nord Europa hanno rappresentato l'eccellenza della "scuola europea" quando si tratta di Texas Hold'em, sia che si tratti di tornei che di cash game: gli anni passano ed i protagonisti cambiano, ma la storia sembra rimanere la stessa.
Guardando infatti al panorama dei tornei di poker online, è facile rendersi conto - grazie alle classifiche tracciate da pocketfives.com - come i Paesi scandinavi ed in particolare la Svezia che sono assoluti protagonisti, grazie a giocatori come "Sheater" ma non solo. Uno dei torneisti che si è messo più in luce è infatti Anton Herrmann, che su PokerStars.com è conosciuto con il sinistro nickname di "MORTIIIIIIII".
Ha da poco compiuto 23 anni, e si è affacciato agli MTT soltanto dal 2011, ma giocava a poker già da tempo, dedicandosi però al cash game. Il suo primo nickname è stato quello di "mrbrat": nulla di cui oggi si senta particolarmente orgoglioso, ma quando si è giovani si fanno errori ben peggiori.
Dal vivo non ha mai ottenuto nessun piazzamento, ma online negli ultimi mesi ha saputo lasciare il segno, lasciando intendere che non abbia intenzione di recitare la parte della meteora. Lo scorso anno ha fatto registrare il risultato più importante della propria carriera, andando a vincere il Sunday Warm-Up per 101.000 $, mentre quest'anno si è già piazzato secondo al Super Tuesday per 83.000 dollari, migliorando così di due posizioni il risultato che aveva ottenuto in questo stesso MTT due anni prima.
Fra le varie poker room, fino a questo momento, ha accumulato vincite per oltre 2.500.000 $, la maggior parte delle quali su PokerStars, dove in ogni caso ha vissuto un downswing pazzesco che ha avuto il suo picco più nero proprio lo scorso anno, quando è stato in passivo per 150.000 $: giocare tornei ad alti livelli a volte non è affatto divertente.
Negli ultimi mesi il vento per lui sembra nettamente cambiato, tanto che adesso occupa la quarta posizione fra i migliori torneisti online, alle spalle nientemeno che di Chris Moorman. L'inglese è però una leggenda vivente della disciplina, mentre lui ha ancora molto da dimostrare e da vincere, prima di poter prendere posto in modo stabile fra i professionisti di spicco. Arrivare lassù non è facile: rimanerci sarà molto più dura.