Vai al contenuto
Tom Dwan

Tom Dwan: “Sta per arrivare un’altra epoca d’oro del poker”

Il Brandon Adams Podcast è uno dei podcast di poker più interessanti e seguiti. Facile, direte voi, quando puoi permetterti di invitare ospiti come Tom Dwan! Vero, poi però bisogna essere capaci di fare le domande giuste e soprattutto di tirar fuori spunti interessanti.

E Adams, va detto, ci è riuscito pienamente.

Ecco gli highlights di una chiacchierata tra due top player durata circa un’ora e venti (trovate il video a piè di pagina).

 

Tom Dwan

 

Il futuro del poker è roseo

Anche se di questi tempi la pandemia da Coronavirus ha di fatto congelato il poker live in tutto il mondo, Tom Dwan crede che i tempi siano maturi per una seconda epoca d’oro del poker. Come la prima, saranno gli Stati Uniti d’America il motore della “rinascita”.

“La gente negli USA ama il poker e dal Black Friday in avanti non ha potuto giocare tanto facilmente. Credo che ci siano grosse opportunità, ora che gli USA si stanno aprendo. Se i siti fanno bene, penso che potremmo vedere un’altra epoca d’oro. Magari non come la prima, però…”

Durante l’intervista con Adams, Dwan ha ripetuto il concetto di epoca d’oro numerose volte, in particolare in un contesto di gambling legale di cui il poker potrebbe fare parte negli USA: “Ci sono diversi scenari, più o meno grandi. Ma nel poker, molto dipende da quanto saranno aggressivi gli operatori.

Sul ritorno di High Stakes Poker

Il 16 dicembre, High Stakes Poker tornerà nelle case di milioni di appassionati. Nei giorni scorsi è stato rivelato che al commento ci saranno i due volti storici dello show, AJ Benza e Gabe Kaplan – tanto per non farci mancare nulla insomma!

“La prima volta che ho giocato ad High Stakes Poker”, ricorda Dwan, “penso che il mio NLHE fosse molto migliore degli altri, il gap era ampio. Era la prima volta che giocavo in tv, cercavo di giocare più mani possibile e tutto andò bene.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Quando bluffavo, riuscivo sempre; quando avevo il punto, la gente mi pagava. Mi è andata davvero bene. Oggi i giocatori sono molto più forti e io non gioco più così tanto il No Limit Hold’em. Ma queste sono partite molto deep e spesso la gente usa size molto strane”.

Tom Dwan e l’esordio nel poker

‘durrrr’ ha ricordato anche i suoi primi approcci al poker live, lui che è una delle , lui che è una delle young guns nate online. La prima volta per lui è stata al Vic di Londra, durante lo European Poker Tour. Poi il PCA, dove incontrò Jean-Robert Bellande

“Lo guardavo giocare il $25/$50.Ad un certo punto in un piatto rilanciato chiama 20k in un pot da 70k con asso-jack su board jack-carta alta. Ho pensato ‘ma che sta facendo ‘sto idiota!’ e invece ha vinto il piatto. Venivo dall’online, dove queste cose non succedevano mai, e così iniziai a pensare che forse dovevo imparare a giocare live”.

Online è diverso dal live

La transizione dal poker online al poker live non è stata semplice, neppure per un fenomeno come Tom Dwan.

“All’epoca non era facile imparare, come oggi. Sapevo che in un anno giocavo molte più mani di quelli seduti al tavolo e che alcuni concetti strategici li conoscevo meglio di loro, ma cercai comunque di imparare da chi aveva giocato molto live, cose che io non sapevo”.

Tell live inclusi, un concetto alieno a chi gioca dietro a un monitor. Anche la gestione dei tempi morti fu un problema, per un giocatore abituato a multitablare: “A volte non vedevi una mano per un’ora, e provavi a bluffare”.

Ad ogni modo, a quei tempi “non ere importante quanto eri bravo all’inizio, ma quanto velocemente riuscivi a imparare”.

L’intervista integrale

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI