
Il caso nasce da un errore tecnico non indotto da Ivey: il Borgata usava (da tempo) carte difettose e non è stato in grado di fare un controllo qualitativo sulla sua attrezzatura. Al massimo può citare in giudizio il produttore (Gemaco), ma il player non può essere ritenuto responsabile.
Quello tra giocatori e casinò è una guerra infinita, prestorica, ma la sala da gioco ha quasi sempre il coltello dalla parte del manico. Per una volta non è stato così proprio per un errore della casa, ma Ivey non ha – a nostro avviso – infranto le regole del gioco. Non ha segnato le carte, né usato strumenti computerizzati (gli unici vietati dal DGE del New Jersey). Semplicemente ha sfruttato un errore del banco.


