Scommettere con un amico è un’arma a doppio taglio: che succede se, come tra Dutch Boyd e Joe Bartholdi, uno dei due non rispetta la parola data?
Succede che un’amicizia può anche incrinarsi, o addirittura finire. O, come nel caso dei due giocatori di poker professionisti, finire addirittura in tribunale. Questa storia è cominciata nel 2006 e sarebbe dovuta finire dieci anni dopo, ma l’amaro epilogo è questo…
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L’antefatto
Siamo nel 2006, in pieno boom del poker. Dutch Boyd e Joe Bartholdi fanno parte di ‘The Crew’, un gruppo di pokeristi che comprende anche David Smyth, Tony Lazar, Brett Jungblut e Scott Fischman.
L’idea è quella di riunire il bankroll e tentare di imporsi nel panorama torneistico mondiale.
Boyd e Bartholdi decidono di fare una scommessa: il giocatore che, nel giro di 10 anni, avrebbe vinto il maggior numero di braccialetti WSOP, avrebbe intascato $10.000 da parte dello sconfitto. Una scommessa a lungo termine, ma abbastanza semplice.
Arriva il 2016
Fast-forward al 2016, l’anno in cui la scommessa tra Dutch Boyd e Joe Bartholdi arriva al suo compimento. Quest’ultimo nel 2006 aveva vinto un Main Event del WPT da $25.000 di buy-in, per in premio di oltre $3,7 milioni, ed evidentemente si sentiva fiducioso.
Non sapeva però che quello sarebbe rimasto il suo unico successo di prestigio, mentre Dutch Boyd avrebbe vinto tre braccialetti WSOP (e scommessa annessa): uno nello stesso anno (2006), uno nel 2010 e uno nel 2014.
Dutch Boyd passa all’incasso, ma…
A quel punto, il vincitore è pronto a mettersi in tasca il dovuto, ma Bartholdi fa reticenza. Dutch ci prova più volte a battere cassa, ma ad oggi sembra che l’amico (o ex amico?) gli abbia pagato solo $1.500 dei $10.000 pattuiti.
“L’ho visto giocare sulla Strip ad un tavolo di No Limit da $25/$50”, racconta Boyd ai colleghi di PokerNews, “Sembrava avesse davanti $80.000, ma non mi ha voluto dare quanto mi spetta”.
Ed è in quel momento che Boyd passa all’attacco.
La causa legale
Dutch decide di rivolgersi ad un giudice del Nevada, desideroso di farsi pagare quanto dovuto. Tramite i suoi legali, chiede che la scommessa con Bartholdi venga trattata “come un contratto legale e valido”.
Ma come spiega la sentenza dello scorso 24 febbraio, nel Nevada “un accordo verbale è nullo se non viene completato entro un anno”. Per avere valore legale, la scommessa tra Dutch Boyd e Joe Bartholdi avrebbe dovuto essere scritta.
Lo stesso Bartholdi ha commentato così a PokerNews: “Perché Dutch mi ha fatto causa? Per lui non sono stato abbastanza veloce a saldare il debito. Mi ha attaccato, ma continuerò a pagare quello che gli devo”.