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Pius Heinz: 'Non sono più un pro, il poker è solo un hobby'

Pius Heinz è il vincitore del Main Event WSOP che ha cavalcato meno l'onda di popolarità e successo derivante da questo grande trionfo. Non a caso lo avevamo anche inserito nella nostra speciale classifica sulle 10 "poker meteore", dal momento che il tedesco era letteralmente sparito dalle scene negli ultimi due anni, con un solo ITM in tutto il 2012.

Recentemente si è però presentato alle tappe EPT di Vienna e Sanremo, senza tuttavia riuscire a collezionare alcun risultato di rilievo. Un ritorno nel mondo del poker professionistico? Assolutamente no, come ha spiegato in un'intervista per Pokernews.com, proprio dalla cittadina ligure: "Il poker per me è diventato un semplice passatempo. Ero un professionista prima del Main Event e lo sono stato per un po' anche dopo ma ora gioco solo se ne ho voglia, quando ho voglia. Se non mi va di sedermi al tavolo non lo faccio e questa situazione è perfetta per quanto mi riguarda".

Sembrerebbe dunque una vita da "pensionato del giochino" quella del campione del Main Event 2011, un appellativo che Heinz accetta di buon grado: "Non faccio un granché oggigiorno, semplicemente mi godo la vita al massimo delle mie possibilità. Mi sono trasferito a Vienna e per arrivare al casinò ci metto 15 minuti a piedi, per questo ho giocato l'EPT".

Ecco spiegata la sua presenza alla tappa austriaca dell'European Poker Tour, ma per quanto riguarda Sanremo? La "colpa" è della sua fidanzata, la team pro di Pokerstars Natalie Hof: "Natalie doveva giocare questo torneo per motivi legati allo sponsor, così l'ho accompagnata e ho deciso di iscrivermi anch'io" spiega il venticinquenne, che poi racconta qualche retroscena sulla storia d'amore con la bella connazionale. "Ci siamo conosciuti nel 2011 proprio durante la deep run al Main Event, quando le ho rifiutato un'intervista (Natalie Hof, oltre a giocare, è una reporter per Pokerstars ndr). Da allora siamo diventati amici e solo recentemente ci siamo messi insieme. Finora è stato bellissimo, sono molto felice".

Pius Heinz e Natalie Hof

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Suona strano sentire il riservatissimo Pius Heinz parlare della sua vita privata, visto che nel corso degli anni ha sempre tenuto un basso profilo che lo ha reso un po' antipatico alla comunità pokeristica e spesso gli ha anche portato critiche, la più pesante delle quali proviene da Joe Hachem, che accusava lui e gli altri giovani campioni del Main Event di essere pessimi ambasciatori del gioco. "Non mi piacciono le luci della ribalta", risponde Heinz che continua: "Non mi piace che mi vengano chieste interviste e autografi, non mi piace farmi fotografare. La gente ti vede in televisione e crede di conoscerti di persona, quando in realtà sono dei completi sconosciuti. Questo per me è veramente difficile da accettare, quindi capisco il punto di Hachem ma non credo si possa dire a un ragazzo che vede la sua vita stravolta dall'oggi al domani come deve comportarsi".

Eppure Pius Heinz deve tutto quello che ha a quella vittoria nel Main Event, anche se non sembra avere una concezione particolarmente romantica di quel trionfo, come dimostrano le dichiarazioni sul braccialetto: "È a casa di un mio amico al momento, gliel'ho prestato due anni fa e non me lo ha mai restituito. So che è lì e magari in futuro andrò a riprendermelo".

Possibile che il braccialetto più ambito da qualsiasi giocatore di poker finisca per essere un semplice oggetto senza alcun valore emotivo? Evidentemente sì, visto che per Heinz anche Las Vegas non ha nulla di speciale o magico: "Onestamente penso che Las Vegas sia il posto più brutto in cui sia mai stato. Semplicemente odio tutto di quella città, qualcuno mi capirà, altri no. Per quanto riguarda le WSOP, forse giocherò il Main Event, non lo so ancora".

Per quanto queste dichiarazioni possano far storcere il naso a molti (Joe Hachem su tutti), a pensarci bene chi avrebbe da ridire qualcosa a un ragazzo di 25 anni che dopo aver vinto 8.715.368 dollari decide di non far altro che godersi il resto della sua vita?

(Pictures courtesy of Neil Stoddart and Tomas Stacha)

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