Il rapporto fra gli atleti professionisti e le scommesse è sempre piuttosto delicato, infatti nella pressoché totalità dei casi agli sportivi pro è vietato piazzare scommesse. A maggior ragione nell'ippica, sport che da sempre è profondamente connesso con il betting, le regole sono piuttosto ferree. Anche per questo sorprende la storia di Mychel Sanchez, fantino statunitense di origini venezuelane appena sospeso per 2 mesi. L'aspetto singolare è che Sanchez è stato beccato a puntare contro i cavalli che montava, o meglio a scommettere su altri cavalli nella stessa corsa. Ma cerchiamo di ricapitolare la vicenda.
Mychel Sanchez, chi è il fantino sospeso per scommesse
Mychel Sanchez è un fantino piuttosto esperto, con all'attivo 940 vittorie in 6097 corse disputate. La sua percentuale di vittorie è di poco superiore al 15%, mentre quella di un piazzamento a podio del 44%. Il talento per le corse in piano scorre nel sangue di famiglia, poiché sono od erano fantini anche il padre, il fratello e uno zio, tutti operanti in Venezuela. Mychel aveva invece fatto il salto di qualità negli USA, per una carriera comunque ottima.
I problemi per lui nascono nelle scorse settimane quando TVG, società specializzata nelle scommesse online sulle corse di cavalli, segnala alla commissione competente il comportamento di Sanchez, che aveva aperto un conto a suo nome a dicembre e puntato diverse volte fra il 23 dicembre e il 3 gennaio, tra cui alcune volte su corse in cui montava egli stesso e su cavalli diversi dal suo. Scatta immediata la sospensione di 60 giorni per lui dalla 1/ST Racing, società che gestisce diversi ippodromi tra cui Laurel Park, in Maryland, uno di quelli in cui si sono svolte le corse incriminate.
La difesa
L'avvocato di Mychel Sanchez, Alan Pincus, ha dichiarato che il suo assistito non farà ricorso, sottolineandone però l'assoluta buona fede. Secondo il legale, Sanchez è una persona onesta, che purtroppo negli ultimi tempi è stato afflitto da una forte depressione. In tal senso, quello delle scommesse sulle corse è da considerarsi una sorta di valvola di sfogo tentata dall'uomo. A riprova di questa buona fede ci sarebbe innanzitutto il fatto di avere aperto un conto di scommesse a suo nome. Inoltre nel periodo incriminato Sanchez ha vinto 6 corse sulle 28 disputate, con una percentuale di vittorie superiore a quella della sua media in carriera, ma soprattutto ha vinto due corse da netto sfavorito: una a 37 contro 1 e una a 27 contro 1, in entrambi i casi senza che Sanchez vi avesse scommesso.
Il fantino, una vita difficile
Non sta a noi giudicare il comportamento professionale di Mychel Sanchez, anche perché egli stesso ha ammesso che accetterà i provvedimenti che verranno emessi nei suoi confronti. Tuttavia non è neanche bello condannare alla gogna un uomo in difficoltà. Quella dei fantini di galoppo è una vita dura, fatta di sveglie all'alba, allenamenti con ogni condizione atmosferica e soprattutto continuo rischio della propria incolumità a velocità elevatissime. Tutto questo per una paga fissa per ogni monta a cui si aggiunge una piccola percentuale (raramente arriva al 10%) dell'eventuale premio vinto dal cavallo. La storia è piena di fantini che hanno avuto vissuti problematici, sfociati a volte nelle dipendenze da alcol o droghe. E quella delle scommesse è una sorta di gigantesca zona grigia, perché se è vero che per loro scommettere è vietatissimo, è altrettanto vero che diversi fantini lo fanno comunque, direttamente o indirettamente tramite dritte ad amici.
Del resto Eddie Arcaro, leggendario fantino americano e unico nella storia a vincere per 2 volte la Triple Crown, una volta disse "Cosa avrei voluto fare se non fossi diventato un fantino? L'allibratore che gira nello spogliatoio dei fantini".