Il piu' delle volte, quando giochi una mano a poker, pensi in anticipo alle decisioni che dovrai prendere in seguito. Ad esempio, se vedi un rilancio con K-Q, pensi: ok, se il flop mi da' la coppia più alta, gioco. Se ho un progetto di scala a incastro e due carte alte, gioco. Se ho un progetto di scala bilaterale e due carte alte, gioco. In tutte le altre situazioni passerò la mano.
Spesso però succede qualcosa che ti costringe a cambiare la tua strategia nel corso della mano. Magari il tuo avversario fa una puntata debole che ti dà informazioni da poter sfruttare per trarne vantaggio, oppure fa una puntata al river che sembra una "value bet" e ti convince a passare la mano con la quali avevi pensato di chiamare in precedenza.
È sempre una buona cosa giocare un piatto avendo un piano in mente, ma è fondamentale essere abili a cambiarlo se la situazione lo richiede. In ogni mano devi saper reagire a seconda delle tue carte e di quelle che sono a tavola, ma devi anche tener conto del tuo avversario e del suo stile di gioco.
Analizziamo una mano che ho giocato di recente all' EPT German Open 2009 a Dortmund, torneo che ho concluso in quarta posizione. Ci trovavamo verso la fine del Day Two. Avevo giocato per un bel pò con uno stack corto, spingendo occasionalmente con mani decenti, ma non avevo ancora fatto un bluff importante nel torneo. Eravamo 8 giocatori al tavolo ed il giocatore in seconda posizione ha fatto un minirilancio di 8.500 con i bui 2.000/4.000 e 500 di ante. Tutti hanno foldato mentre io ero di buio con coppia di cinque. Avevo circa 70.000 chip, e l'unica cosa che sapevo con certezza era che non avrei passato una coppia servita in questa situazione.
Ho deciso di chiamare invece di rilanciare, sapendo che il controbuio avrebbe sicuramente chiamato, come fece. Il flop era A-8-3. Ovviamente avrei voluto un tris, o qualcosa come 2-3-4 o 3-4-6, quindi questo flop non era proprio ideale per me, per cui ho fatto check. Il giocatore di controbuio ha fatto check a sua volta, mentre quello che aveva rilanciato preflop ha puntato 12.000 in un piatto di 29.500 - una puntata che mi è sembrata debole.
Dalla sua puntata ero quasi sicuro che non avesse un asso, e probabilmente non aveva nessuna coppia. Per me aveva una mano come K-J, o qualcosa di simile. Per questo motivo, quando ha puntato 12.000 ho considerato tutti i fattori: la mia lettura della mano, la mia immagine di giocatore chiuso e il mio stack. Ho deciso di rilanciare aggiungendo altri 21.000, per far capire di avere un asso magari debole, puntando una grossa parte del mio stack nel piatto, sembrando quindi "committed" (anche se in realtà non lo ero ed ero disposto a passare la mano se lui avesse contro-rilanciato, visto che mi restavano circa 30.000 chips).
Il controbuio ha foldato, e dopo aver pensato per un pò di tempo, anche il giocatore che aveva rilanciato ha passato. Semplicemente ha creduto che avessi un buon punto e che non avrei passato di fronte ad un contro-rilancio.
In questa situazione non avevo intenzione di giocare troppe chip, a meno che il flop non mi avesse aiutato, ma ho dovuto adattare il mio piano e ho preso delle decisioni basandomi sulle puntate post-flop del mio avversario, quando ho ritenuto giusto il momento di fare un bluff. Tieniti sempre pronto a cambiare i tuoi piani, vedrai che capiteranno occasioni in cui vincerai le chip che avrebbe dovuto vincere qualcun'altro.
29-4-2009
Johan Storakers
Questo articolo è tratto da Full Tilt Poker