Penso di aver fatto del mio meglio a Barcellona. Fui costretto a giocare un "coin flip" sul finire del day 1 e fui abbastanza fortunato da vincerlo. All’inizio del day 2, invece, fui vittima di due situazioni molto spiacevoli.
Uno dei miei avversari rilancia in middle position di 2.500 (Bui 400-800, ante 100). Io sono in late position e spillo a k . Lui ha davanti a sè solo 9.200. Ho pensato di mandare i resti ma, non essendo questo il mio stile di gioco, ho preferito vedere soltanto. Il flop è: a 9 4 .
Con un flop del genere, non c’era molto da fare se non mandare i resti del mio avversario. Lui opta per un check e io decido di simulare debolezza facendo check. Al turn scende un j e lui, di nuovo fa check. Spero abbia in mano KK o QQ e decido di puntare 2.500 nel tentativo di rubargli il più possibile. Lui esita un attimo e poco dopo decide di andare all-in.
Per un attimo ho pensato potesse avere JJ ma di certo non avrei foldato per 3.500 in più. Chiamo e lui gira AA! Bene…
Fui però capace di riprendermi da quel colpo e velocemente mi portai a più di 30.000 chips giocando un buon poker. Poi, il mio secondo piatto all-in del torneo: un giocatore UTG rilancia fino a 3.000. Io sono UTG+1 e spillo QQ. Chiamo soltanto. Anche in questa situazione avrei potuto rilanciare, ma ripeto, questo non è il mio stile. Alla mia immediata sinistra, Brian Green inizia a contare le 3000 che servono per chiamare più altre 12.000. Poi invece decide di andare all-in per 27.000. Il bottone, ormai corto, chiama disperandosi per 8000 e toccava ora a me decidere. Molti, nella mia situazione, avrebbero foldato. Ma, conoscendo Brian ed essendo lui un giocatore molto aggressivo pre-flop, avrebbe potuto avere una coppia più bassa della mia oppure AK. Il bottone probabilmente poteva avere un asso o un re, il che avrebbe incrementato considerevolmente le mie chances di vittoria. Presi tutto il tempo necessario per decidere e chiamai. Brian aveva AK come previsto, e il bottone K-10. Vinto quel piatto, mi ritrovai in una situazione molto favorevole.
Ero a più di 80.000 prima di incappare in un paio di bad beat una dopo l’altra, il che mi portò a circa 50.000 ma, ancora una volta riuscii a risalire fino a 70.000 prima di giocare l’ultima mano del mio torneo.
John Spadavecchia limpa per 1.200 e così il giocatore alla sua sinistra. Ancor prima di guardare le mie carte, presi tempo per osservare la situazione tentando di capire la reale forza dei miei avversari. Guardai le mie carte e trovai di nuovo QQ. Rilancio per 7.000 e, senza neppure batter ciglio, il Big Blind si dichiara all-in. Ora, questo era un ragazzo che era stato appena mosso di tavolo (nella foto a lato). Era la sua seconda mano ed era il chip leader del tavolo con poche fiches in più di me. Avevo a che fare con un giocatore scandinavo super aggressive. Aveva una montagna di fiches da 100 il che, spesso, significa un giocatore che prende parte a molti piatti. Io lo osservo attentamente e lui mi contraccambia con un goffo sorriso quando gli dico: "Che giocata strana, la tua".
Ero convinto di avere la mano migliore e speravo di essere favorito 4:1. Avrei potuto passare e mantenere un certo numero di chips davanti a me, ma questi giocatori super aggressivi mi avrebbero forzato a un’altra situazione come questa più avanti nel torneo. Il loro modo di giocare è spesso troppo aggressivo e violento il che rende per loro molto difficile ottenere risultati costanti nei tornei di poker. Se sono fortunati abbastanza, il loro stile gli permette sicuramente di vincere, ma giocare a poker significa pensare al lungo termine e questa non è la strategia migliore per essere dei vincitori costanti. Ero abbastanza sicuro che non avesse AA o KK e decisi di chiamare. Non fui contento di vedere AK e speravo in una situazione migliore, ma se avessi vinto questo colpo, avrei incrementato il mio stack fino a 150.000 e sarei stato tra i chip leader del torneo.
La fortuna mi è stata avversa e fui eliminato.
Sono comunque contento di ogni decisione da me presa. Non ho mai giocato un piatto avendo la mano peggiore, non ho mai chiamato essendo sfavorito e ho saputo passare delle mani molto buone quando era ovvio che non ero favorito. Sono stato costretto a giocare alcuni coin flip, una cosa che spesso preferisco evitare, ma sicuramente non permetto a nessuno di buttarmi fuori da un piatto dove sono abbastanza sicuro di essere in vantaggio con la mano migliore. Non ho paura di rischiare se proprio devo.
Il gioco del poker si evolve in continuazione e molti giocatori, anche talentuosi approcciano il gioco in maniera sempre diversa e innovativa, ma sono molto sicuro che il mio approccio al tavolo è dei migliori. Giocare molto aggressivamente può avere successo, di tanto in tanto. Ma il vero controllo del gioco è in mano a coloro che giocano un poker attento e molto accorto pre-flop.
Non vedo l’ora di giocare sia la PokerStars World Cup of Poker per il team canadese, sempre questa settimana e sia le WSOP Europe a Londra la settimana prossima. A causa del WCP in Barcellona, non potrò prender parte al primo evento HORSE, ma sicuramente parteciperò al Pot Limit Omaha e al main event delle WSOP.
E’ un periodo in cui sto giocando veramente bene e sento che posso ottenere ottimi risultati negli eventi dei prossimi mesi.
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