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Chips WSOP courtesy Pokernews & Katerina Lukina

Il controllo delle emozioni nei tornei di poker dal vivo

I giocatori alle prime armi, compiono un percorso che, soprattutto negli ultimi anni, si è polarizzato con il battesimo del gioco da effettuare online, magari dopo il consiglio di un amico che gioca "proprio in quella poker room online", nella quale "ci sono un sacco di freeroll e di tornei a basso costo di iscrizione" e dove "ci si diverte con i tornei, dove sai già prima di iniziare quanto perderai, o vincerai, in termini di denaro investito".

Stereotipi, si dirà, certo, ma senza dubbio il riscontro con la realtà c'è e come.

L'emozione del battesimo al gioco

L'emozione di giocare il tuo primo torneo online è ovviamente tutta da gustare, si gioca con il massimo della concentrazione, si tende a non commettere nemmeno un errore, ovviamente con le scarse conoscenze che si hanno, e infine ci si esalta o ci si delude a seconda dei primi risultati raggiunti.

Questo vale per i giocatori novelli, quelli che ignorano completamente il fatto che un tempo non era così facile giocare online. Le room del .it non erano ancora arrivate e sui colossi del .com si giocava con parsimonia e ci si misurava coi più forti del mondo, spiando qua e là i tavoli highstakes con Ivey, Antonius e Blom.

Allora la curiosità di frequentare uno dei Casinò all'interno dei quali si cominciava ad offrire poker live, era altissima e anche chi vi scrive ha vissuto quella emozione, assolutamente non quantificabile a quella, decisamente più leggera, che ti attanaglia quando giochi il tuo primo torneo online. Il poker live produce una magia particolare che viene enfatizzata soprattutto se segui le news che il nostro portale propone in larga quantità e quotidianamente, soprattutto se ti dovesse capitare di affrontare un nome famoso al tavolo.

Calma, 100 BB e più ti permettono una tattica iniziale di attesa

Carpire i segreti di chi ci ha instradato al poker, non deve per forza significare che stai leggendo il Vangelo e devi seguire per filo e per segno tutto quello che ti viene consigliato, tutt'altro.


Spesso, quelli che sono i nostri amici che ci hanno indicato la via, pensano già ad un livello più audace, composto dalle esperienze seminate sul campo, e ciò significa fare una bella cernita tra ciò che essi ci propongono e quello che effettivamente ci serve.

Parliamo ad esempio delle fasi iniziali del torneo, in cui andrebbero puntualizzati alcuni frangenti, soprattutto per non cadere nelle sabbie mobili di un'emozione all'esordio che potrebbe giocarci brutti scherzi.

Parliamo ad esempio della pazienza e dell'attesa rispetto alle starting hands e al particolare momento dello shuffle up and deal, che segna lo start del torneo. Se l'evento ha i crismi della serietà non vi siederete al tavolo MAI con meno di 100 BB, anche se di solito sono anche di più. Per questo non vi è nessun motivo di avere fretta.

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Il primo consiglio è quello di tenere integro lo stack per quando cominceranno a salire i bui e i piatti avranno un peso specifico molto diverso, rispetto a quello che hanno nei primissimi livelli di gioco. Questo non significa buttare nel muck tutto quanto, ma cominciare a capire l'importanza della posizione e, soprattutto, presentarsi agli showdown con qualcosa di concreto. Ci sarà tempo per provare qualche bluff, magari quando ne sapremo qualcosa di più.

Decisioni mai precipitose

Iniziare senza errori, proseguire senza fretta. Il mantra deve essere quello, anche perché i tornei di poker sono piuttosto volatili e ogni errore, anche il minimo, si paga a caro prezzo, visto che passare da uno stack che ci pone al vertice del chipcount, a ultimo della classe, non è poi così difficile.

Non farsi trasportare dagli umori che originano le nostre giocate, è sempre e comunque un ottimo consiglio, visto che sconforto ed entusiasmo portano quasi sempre a commettere errori di ogni tipo, soprattutto quelli che fanno capo alla mancata attenzione.

Il consiglio è quello di rimanere tranquilli a prescindere dai piatti che si vincono e si perdono, anche perché sarà sempre opposto lo stato d'animo di chi raddoppia e arriva a 100.000, rispetto a chi, con 200.000, perde un piattone e torna a 100.000.

Pensate quanto sia devastante questa differenza: uno sarà felicissimo e uno si sentirà sull'orlo del baratro, quando invece entrambi hanno lo stesso stack.

Ecco perché le emozioni non ci devono trascinare insieme ad esse, tenere basse le aspettative per rimanere concentrati a prescindere da quello che ci succede.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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