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Paul Phua: scommesse per 400 milioni. Rischia fino a 7 anni di carcere

I procuratori federali degli Stati Uniti (Distretto del Nevada) hanno presentato un atto formale d'accusa nei confronti del businessman e player high stakes  Wei Seng “Paul” Phua e dei soci Seng Chen “Richard” Yong e Hui Tang, oltre ad altri 5 uomini, compreso il figlio Darren Phua.

Emergono, da questo atto d'accusa, particolari molto interessanti: gli otto uomini, dalle tre ville affittate all'interno del complesso del Caesars Palace, hanno piazzato scommesse per 400 milioni di dollari sulle partite della Coppa del Mondo in Brasile.  E' quanto sono riusciti a tracciare gli agenti dell'FBI, sui computer in dotazione degli otto uomini: per la maggior parte sono state registrate puntate su vari bookmakers asiatici: Sbobet, IBCbet (di proprietà di Phua) ed altri siti.

Le accuse penali riguardano la gestione illegale del business legato al gioco d'azzardo e di trasmissione di scommesse (in base alla violazione del Wire Act che vieta il betting telematico). Phua e soci rischiano dai 2 ai 7 anni di reclusione, più una multa salatissima. Dopo l’arresto a Macao, hanno scelto la location sbagliata per gestire un’attività di betting selvaggio.

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Nell’atto formale, i procuratori hanno ribadito che Phua è un elemento di spicco della triade 14K, una dei network criminali più temuti al mondo.

Oltre al versamento delle cauzione (solo per Phua pari a 2,5 milioni) è stato dato in garanzia (in vista dell'eventuale ammenda) anche il jet privato Gulfstream del valore di 48 milioni di dollari.

Nelle prossime ore però potrebbero esserci delle novità clamorose e il caso potrebbe essere vicino ad una svolta: è stata fissata per oggi pomeriggio un'udienza per discutere dell'eventuale patteggiamento (un accordo il Dipartimento di Giustizia) per Paul e Darren Phua.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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