Anche le leggende scivolano sulle bucce di banana...Doyle Brunson paga a caro prezzo una battuta sarcastica contro il presidente Barack Obama, digitata sul suo twitter. Una selva di proteste si è levata contro "texas dolly", che ha addirittura dovuto provvedere a bannare alcuni tra i più focosi, impedendo loro l'accesso ai suoi contenuti. Ma cosa è realmente accaduto? Andiamo a vedere.
Chi segue le vicende internazionali sa che è un periodo difficile per il presidente USA Barack Obama, alle prese con la crisi economica, quella internazionale con i rebus Afghanistan ed Iraq, i nuovi allarmi terroristici, la difficile riforma sanitaria e - in ultimo - la fresca sconfitta elettorale in Massachusetts. Ad un anno dal suo insediamento, la "love story" di Barack con il suo paese mostra le prime crepe.
Doyle Brunson ha pertanto scelto di commentare così la situazione sul suo twitter: “The Democrats say ‘give Obama time.’ Us Repubicans agree, 25 to life seems appropriate!”. Tradotto significa più o meno "I Democratici dicono 'date tempo ad Obama!', e noi Repubblicani siamo d'accordo: un ergastolo sarebbe l'ideale!".
Un'affermazione, per quanto paradossale, che ha scatenato ogni sorta di protesta online. Le repliche dei fans di Doyle sono state moltissime, e quasi tutte mirate a rimproverarlo. Ad esempio
"Che ha fatto Obama di tanto criminale? Bush ad esempio ha intercettato tutti indiscriminatamente, e perchè non è in prigione?"
oppure
"Davvero? Ok essere un repubblicano ma cerca di non essere idiota!"
o ancora
"Ci sono voluti anni per distruggere l'economia e rovinare la sanità. Pensi davvero che tutto si potesse risolvere in un anno?"
Alcuni hanno persino minacciato di abbandonare per protesta la poker room online di proprietà di Brunson, la DoylesRoom. Ma le critiche che hanno fatto più male alla leggenda del poker sono quelle che vorrebbero il suo attacco ad Obama figlio di pregiudizi razzisti. Nulla di più falso, afferma stizzito Brunson: “Il fatto che non mi piaccia come stiano andando le cose dopo un anno di presidenza Obama non ha nulla a che vedere col colore della sua pelle. Basta con queste stronzate sul razzismo!"
Tra l'altro c'è una cosa che in molti hanno dimenticato: nella primavera 2008, il "repubblicanissimo" Brunson aveva pubblicamente ammesso il suo sostegno a Barack Obama nella corsa alla Casa Bianca. Le ragioni alla base di quella scelta erano in gran parte dovute alle maggiori aperture - da parte dell'attuale presidente - in materia di poker online.
Ora arriva questo incidente, che in realtà altro non è se non una infelice uscita da parte di Doyle Brunson il quale, essendo personaggio pubblico, non può certo sorprendersi del grande rilievo che assume ogni sua affermazione.
Ma "texas dolly" ha le spalle larghe, e la saggezza di chi sa sempre quando è il caso di foldare la sua mano, in particolare su un board pericoloso...
Domenico 'Stee Catsy' Gioffrè