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Avvocato Alessandro D'Antona

Avvocato Alessandro D'Antona: "Serve un'integrazione normativa per evitare sospensioni immotivate dei conti gioco"

La sfida tra scommettitore e bookmakers esiste da quando l'uomo ha inventato la scommessa. Uno scontro inevitabile: entrambe le parti sono portatrici di interessi contrapposti e, nonostante le regole, non si contano gli abusi e i colpi bassi dall'uno e dall'altro versante. I regolatori dovrebbero essere più presenti per preservare trasparenza, integrità dei giochi e soprattutto la fiducia nel mercato.

Non scopriamo l'acqua calda, il problema è antico e comune in tutti i paesi nei quali sono regolamentatre le scommesse. In alcune nazioni come la Spagna, addirittura i bettors si sono coalizzati dopo aver ricevuto migliaia di chiusure dei conti da parte di top bookmakers e hanno costituito delle associazioni spontanee (in Italia, Andrea De Georgio sta parlando con diversi "colleghi" per dare vita a un'iniziativa simile).

La priorità è tutelare le due parti in causa e preservare la fiducia nel mercato

Le denunce dei giocatori vincenti, spesso inascoltate dai regolatori, si sprecano, in particolare verso bookmakers più piccoli che hanno problemi di gestione.

Ma per chi gestisce il banco non è facile. L'importante è non abusare della propria posizione di forza o la fiducia del mercato viene meno (questo dovrebbe essere il tema centrale per il regolatore e per gli addetti ai lavori).

Dall'altra parte della barricata, quella dei giocatori, spesso su Assopoker riportiamo anche casi frequenti di multi-accounting (ovvero l’apertura e l’uso di più conti sulla stessa piattaforma da parte della stessa persona che si cela dietro a identità diverse) e di abusi nei confronti del banco, per non parlare di match fixing. E' una guerra senza esclusione di colpi.

Come avete capito, purtroppo il tema è ricorrente e riguarda entrambi i soggetti in causa: da una parte i concessionari a volte truffati e abusati da scammer, dall'altra i giocatori che, a volte, subiscono sospensioni più o meno immotivate dei conti, fondi bloccati, account bannati, guarda caso dopo vincite consistenti.

Una vera guerra ma che può generare anche sfiducia nel mercato legale, per questa ragione, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli deve essere prima linea per tutelare sia gli operatori (come ricordato spesso sono anche i concessionari vittime di abusi) che i consumatori. E' necessaria da parte delle autorità una partecipazione attiva, in particolare quando riceve denunce articolate da parte dei players. In questi anni non mi risulta sia mai successo.

Il caso dello scommettitore sospeso per mesi, la posizione dell' Avvocato D'Antona

Riceviamo decine e decine di segnalazioni da parte di giocatori per conti bloccati, senza che questi ricevano comunicazioni e motivazioni sufficienti per giustificare azioni di questo tipo. In particolare queste dinamiche avvengono da parte di operatori che non sempre hanno spalle larghe e sappiamo che gestire il banco con un turnover basso è molto rischioso per il banco, il rischio - in caso di varianza negativa - è quella di andare broke.

Da mesi seguiamo, da dietro le quinte, un caso che riguarda un noto scommettitore professionista che non è stato pagato da un bookmaker maltese per mesi che aveva una regolare concessione in Italia (ma non ha aderito al nuovo bando di gara).

Abbiamo così contattato il suo legale, l'Avvocato Alessandro D'Antona del foro di Napoli, esperto in materia di tutela del consumatore che può darci dei chiarimenti sotto il profilo tecnico sulla vicenda e non solo.

Grazie Avvocato per essersi reso disponibile per questa intervista. Siamo a conoscenza del fatto che un suo cliente, noto scommettitore high stakes ed ex giocatore di poker, non è stato pagato per molti mesi da un bookmaker maltese che aveva una concessione italiana, a seguito di una serie di vincite. Il suo conto è stato sospeso mesi fa ed il saldo non era prelevabile. Avete ricevuto una giustificazione legale per questa sospensione dal concessionario?

Grazie a voi. Pe rispondere alla sua domanda, la situazione è stata risolta e la vincita al momento risulta versata. Si tratta di una dinamica di cui spesso si è parlato. A fronte di una vincita, anche consistente, il giocatore viene avvertito della sospensione del contratto, e quindi del conto, con una mail laconica che purtroppo non spiega nulla e non motiva in alcun modo il provvedimento preso.

"Il Concessionario deve comunicare al cliente la motivazione della sospensione"

Cosa prevede la legge in casi come questi? C'è trasparenza secondo lei da parte del concessionario? E' possibile che alcuni bookmakers ritardino i pagamenti (sfruttando un cavillo regolamentare) per scoraggiare i giocatori vincenti a ritornare sulla piattaforma?

"L'Agenzia per le Dogane e i Monopoli (ADM) ha predisposto una regolamentazione piuttosto completa. La convezione con il Concessionario all’art. 14, prevede l’obbligo di utilizzo di uno schema di contratto da stipulare con il singolo giocatore".

"In questo contratto, all’art. 10 è previso che qualora venisse ravvisata una frode, una collusione o fatti similari compiuti dal cliente, il Concessionario possa sospendere il contratto fino all’accertamento dei fatti ed il successivo art.14 prevede che la sospensione del contratto non possa comunque prolungarsi per più di 180 giorni. Però, cosa fondamentale, il Concessionario deve comunicare al cliente la motivazione della sospensione. Il problema sorge quando in queste comunicazioni non viene fornita alcuna motivazione".

"Penso che potrebbero essere evitate anche situazioni di questo tipo, qualora ADM intervenisse integrando la normativa vigente con delle specifiche regole a garanzia del principio di trasparenza e a salvaguardia della posizione di entrambe le parti, Concessionario e giocatore".

Avvocato Alessandro D'Antona

"A integrazione della normativa, servono specifiche regole a garanzia del principio di trasparenza"

Quindi ci può essere un problema di comunicazione tra il concessionario e il giocatore e anche di carenza di motivazioni previste però dai regolamenti...

"Il Concessionario spesso si limita a comunicare al cliente di volersi avvalere della facoltà di sospensione per effettuare non meglio precisate verifiche. Così facendo, il giocatore si trova di fronte al fatto compiuto, la sospensione, senza conoscerne il motivo. Perché il Concessionario vuole effettuare verifiche? Di quale presunta irregolarità ritiene di dover verificare l’esistenza? Nulla di tutto questo si rinviene in queste mail".

"Ovviamente, stiamo discutendo delle situazioni “limite” quelle in cui il giocatore si trova di fronte ad una immotivata sospensione del contratto che impedisce la riscossione della vincita. Per fortuna, non sempre ciò accade. Però, penso che potrebbero essere evitate anche situazioni di questo tipo, qualora ADM intervenisse integrando la normativa vigente con delle specifiche regole a garanzia del principio di trasparenza e a salvaguardia della posizione di entrambe le parti, Concessionario e giocatore".

Andrea De Georgio
Andrea De Georgio, noto scommettitore e giocatore di poker, è molto attivo per tutelare le ragioni dei players

"Marigliano ha sempre fornito degli interessanti spunti di riflessione sul tema"

Crede che in questi casi alcuni bookmaker cerchino cavilli per non pagare le scommesse vincenti? Sappiamo che alcuni operatori (non i leader di mercato, non abbiamo mai ricevuto segnalazioni in tal senso) seguono queste prassi. Altri noti scommettitori come Marcello Marigliano hanno denunciato pubblicamente (e anche in tribunale) di aver subito pratiche molto simili . E’ un problema generale che riguarda alcuni bookmakers?

"Per ovvi motivi non so rispondere alla prima parte della sua domanda. MI sto limitando ad analizzando episodi in cui il giocatore apprende della sospensione del contratto senza ricevere alcuna motivazione al riguardo. Affermare che vi è necessità di compiere delle “verifiche”, omettendo qualsiasi precisazione al riguardo, equivale a rendere immotivata la sospensione. Ora, sapere di aver ottenuto una vincita e non poter riscuotere l’importo non è proprio una situazione piacevole. Chiunque di noi, in una situazione del genere, vorrebbe sapere il motivo esatto della sospensione".

"In questo senso Marcello Marigliano, dall’alto della sua esperienza, ha sempre fornito degli interessanti spunti di riflessione che dovrebbero indurre a rivedere la materia apportando qualche correttivo. Ripeto, nell’interesse di tutte le parti coinvolte".

Dal mio punto di vista il giocatore è comunque la parte “debole” del rapporto contrattuale, così come un “consumatore” al quale può essere senz’altro equiparato. Da ciò discendere la necessità di una tutela ancora più pregnante

Avvocato Alessandro D'Antona

"Il giocatore è la parte debole del rapporto contrattuale"

Che idea si è fatto sulla vicenda? Di chi è la responsabilità secondo lei alla luce della sua esperienza nel settore delle scommesse e dei giochi?

"Mi limito ad osservare il problema e a tentare di dargli una soluzione. Lo schema di contratto prevede espressamente che il giocatore sia informato dei motivi della sospensione. Quando il Concessionario afferma che intende sospendere il contratto per effettuare delle verifiche, non sta fornendo una motivazione esaustiva. Verifiche di che tipo? Perché? Cosa è accaduto?"

"Ecco, penso che il giocatore abbia diritto ad avere questo tipo di informazioni quando gli viene comunicata la sospensione. E dalla lettura del contratto, parrebbe che sia la stessa ADM a richiedere che ciò avvenga".

"Dal mio punto di vista il giocatore è comunque la parte “debole” del rapporto contrattuale, così come un “consumatore” al quale può essere senz’altro equiparato. Da ciò discendere la necessità di una tutela ancora più pregnante. In ogni caso, qualcosa si sta muovendo anche tra gli stessi giocatori che stanno prendendo consapevolezza di se stessi. A tal proposito, mi piace segnalare l’iniziativa di Andrea De Georgio che sta raccogliendo le segnalazioni dei giocatori mediante la mail associazioneitalianagiocatori@gmail.com anche in prospettiva di un progetto più ambizioso".

"Il Concessionario deve comunicare al cliente la motivazione della sospensione. Il problema sorge quando in queste comunicazioni non viene fornita alcuna motivazione".

Avvocato Alessandro D'Antona

Nel caso del suo cliente, alla fine è stata provata la sua totale buona fede, non a caso è stato pagato dopo mesi e mesi di attesa immotivata. Quale può essere la strada legale migliore per tutelare "i giocatori genunini che non commettono irregolarità e non violano i regolamenti? Ritiene che la normativa attuale sia adeguata a tutelare gli scommettitori dagli abusi?

"Penso sia sufficiente apportare delle integrazioni alla normativa vigente. In particolare, potrebbe essere utile precisare che il Concessionario che intenda avvalersi dello strumento della sospensione abbia l’obbligo di fornire al giocatore tutte le informazioni sottese".

"In altre parole, il giocatore dovrebbe essere messo a conoscenza dettagliatamente dei motivi di sospensione e, in caso di omessa motivazione o motivazione “superficiale” o “generica”, ritenere inefficace la sospensione stabilendo una “sanzione” a carico del Concessionario, quale deterrente nei confronti di comportamenti poco trasparenti".

"Ciò tutelerebbe il giocatore che sarebbe edotto circa i motivi della sospensione e tutelerebbe il Concessionario che non dovrebbe rispondere di alcun “inadempimento” o “abuso” nell’utilizzo dello strumento della sospensione".

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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