[imagebanner gruppo=pokerstars] Quando ci si immagina cosa spinga ad avvicinarsi al poker un cosiddetto giocatore amatoriale, ciascuno ha la sua descrizione in testa, a proposito di quali siano le sue motivazioni e desideri al riguardo, ma che succede quando la realtà supera la nostra (forse) limitata fantasia?
Su TwoPlusTwo è infatti comparsa un'interessante discussione, avviata da un giocatore giapponese, che dà sfoggio in ogni caso di un ottimo inglese. La sua tesi - naturalmente tutta da dimostrare, ma comunque interessante - è che sia i vertici delle poker room che i professionisti ed in generale i regular, abbiano una percezione distorta di quello che desideri davvero il giocatore amatoriale, a suo avviso molto diversa da quanto si possa immaginare.
"Ho cominciato a giocare a poker in quanto sono un pendolare, e passo in treno un paio d'ore al giorno - ha scritto sul forum statunitense - ho scoperto il gioco attraverso un sito di scommesse che uso per il rugby poco più di un anno fa, ed essendo un ex giocatore di scacchi arrivato nel top 10% dei ranking su chess.com mi sono avvicinato per poter imparare, e vincere".
E questo è uno dei punti su cui pone l'accento il giocatore: "Nel poker online non esistono classifiche, o si vince denaro o si perde, e così io credo che un giocatore occasionale vorrebbe poter avere la soddisfazione di vincere qualcosa, o almeno di fare breakeven, in modo da veder ripagati i propri sforzi di migliorare".
A suo avviso, uno degli ostacoli per cui questo possa avvenire è l'incidenza elevata della rake, sebbene al riguardo sia molto onesto: "Quando perdo al Pot Limit Omaha hi/low, so che dipende dal fatto che sono scarso, e non per via della rake o di chissà quale complotto alle mie spalle - precisa - ma se molti giocatori occasionali sentono di non poter mai vincere, finiranno per disinnamorarsi e per parlarne negativamente ai propri amici".
Ed infatti, è proprio con questa chiave di lettura che il giapponese si spiega il successo degli Spin&Go: "Il giocatore amatoriale non è necessariamente un gambler, ma si rende conto che varianti del genere sono quelle dove ha più possibilità di vincere. Anche io vado occasionalmente al casinò e so che potrò perdere del denaro, ma si tratta di un'occasione particolare, eccezionale. Quando invece si tratta del poker, la scelta è se giocare o guardarsi un DVD dopo cena".
Su TwoPlusTwo c'è chi fa notare che l'autore della discussione sia probabilmente un po' più assiduo e "complesso" rispetto alla media di chi gioca davvero sporadicamente, ma d'altro canto c'è chi sottolinea come giocatori come il giapponese - pur rappresentando una minoranza all'interno degli occasionali- probabilmente costituiscono comunque un discreto numero, forse più di quanti si creda a prima vista.
Anche chi gioca occasionalmente vuole vincere insomma, almeno di tanto in tanto, e se questo non accade magari si stufa: non che sia una rivelazione sconvolgente, ma è sempre meglio non dimenticarlo.