Hansen Sune Berg, giocatore professionista danese con un passato da campione nel mondo degli scacchi, dalle pagine del suo blog ospitato da Coinflip.com parla di un concetto difficile da capire per chi si avvicina per la prima volta al poker texas hold'em, ovvero che questo è un gioco di situazioni.
Nonostante quindi si possa essere tentati dall'idea di ricercare una formula magica, capace di risolverci in ogni circostanza un dato problema, questa semplicemente non esiste.
Scrive infatti Hansen: “E' possibile vincere a poker applicando un gioco standard, che coinvolga il ragionamento solo marginalmente. Tuttavia, questo può funzionare solo a livelli bassi. Prima accetterete l'idea che il pilota automatico non vi porterà da nessuna parte, prima potrete cominciare a confrontarvi con il vero poker”.
Riferendosi in particolar modo al cash game che lui stesso pratica, Sune Berg sottolinea come aspetti quali le caratteristiche del proprio avversario, la grandezza degli stack in gioco e la propria immagine al tavolo concorrono nel determinare strategie completamente diverse in situazioni che solo apparentemente sono simili.
“Le decisioni che vi troverete a prendere nel poker – prosegue il danese – non sono mai o bianche o nere, tutto è legato alla situazione particolare in cui vi trovate”. E per sottolineare ancora una volta questo aspetto, Hansen ricorda un episodio curioso: “La risposta che vi sentirete più spesso ripetere è 'dipende'. Ricordo ancora quanto ho odiato questa parola, la prima volta che ho letto Harrington: adesso la adoro”.
In genere, quindi, cercare di sforzarvi di acquisire una logica di gioco è estremamente più importante e profittevole che non applicare regole meccaniche senza magari neanche capirle: certo sarebbe più semplice, ma come ci ricorda Hansen Sune Berg, il poker è un gioco situazionale dove non c'è spazio per i manicheisti.