Riparte da San Marino Michele Di Lauro, per vendicare il beffardo finale di stagione dell’Italian Poker Tour dell’anno scorso, quando perse la leaderboard IPT all’ultima mano. E' un Michele diverso quello di oggi: il bolognese è ora uno dei players del team di BigPoker, del quale fanno parte Fabrizio Dosi, Giada Fang, Stefano Foschini, Giorgia Tabet e Lorenzo Battistello.
Incontriamo Michele poco prima del suo esordio in questa stagione IPT: purtroppo per lui l'esperienza sammarinese è finita in anticipo, durante il day 1. La chiacchierata è comunque molto interessante...
Assopoker: Michele, a San Marino giochi in casa?
Michele Di Lauro: “Sono ad un passo dalla mia Bologna, qui ho tanti amici”.
AP: Difendi i colori del tuo sponsor BIG Poker. Quali sono i termini dell’accordo?
MDL: “A metà agosto scade il contratto. Per loro ho giocato qui a San Marino e disputerò l’IPT di Venezia, poi vedremo per il rinnovo”.
AP: Questa tappa è un successo per gli organizzatori?
MDL: “E’ eccitante giocare in un contesto diverso dal solito e poi ad un passo dalla Romagna”.
AP: La tua sede preferita?
MDL: “Abbiamo giocato l’IPT a Nova Gorica. E’ la location che prediligo: l’albergo è molto bello ed inoltre è comodissimo perché la poker room è a due passi”.
AP: Il Casinò Perla però non ti evocherà ricordi piacevoli: hai perso la leaderboard quasi all’ultima mano quando, il tuo rivale Giannino Kart Salvatore era già fuori dai giochi.
MDL: “Meglio se non ci ripenso. La gente mi ha visto molto cupo quel giorno. E’ vero, ero molto arrabbiato ma non per la classifica finale come pensavano in molti”.
AP: Non ci crediamo…
MDL: “Guarda, quello era l’ultimo mio pensiero”.
AP: Scusa, non vogliamo infilare il coltello nella piaga, ma con quella vittoria ti saresti qualificato per tutte le tappe della seconda stagione.
MDL: “Sì, è vero, ma alla fine, per me è cambiato poco: mi ha sponsorizzato BIGPoker e sinceramente in quel momento non pensavo alla classifica finale”.
AP: Ed allora per quale motivo eri così deluso?
MDL: “Perché avevo condotto da chipleader gli ultimi due tornei ed invece di tornare a casa con 400.000 euro, ne ho incassati molti meno. Ho perso quasi 300.000 euro. Chiunque al mio posto non l’avrebbe presa bene”.
AP: Nei tornei a volte le carte girano le spalle…
MDL: “Non sono le carte a fare la differenza. Nei tornei è la struttura a farla. Logico che se il torneo è deep, il fattore abilità ha maggiore incidenza”.
AP: Sei più un giocatore live o online? Cosa ami di più?
MDL: “Senza dubbio mi piace più giocare dal vivo, non c’è paragone per me. E’ un gioco completamente differente rispetto all’online. Anche nel live conta la matematica ma il gioco è diverso. Una mano o una scelta nel live ha una sua logica che non può avere nell’online. Certi call che ho fatto durante l’ IPT non consiglierei a nessuno di farli su internet. E’ un gioco che si basa su presupposti e sensazioni diversi. E le scelte vanno valutate in base al contesto”.
AP: Rispetto ai tuoi coetanei non giochi molto online?
MDL: “Direi di no. Sono più un giocatore live”.
AP: Nell’Italian Poker Tour hai ottenuto risultati di rilievo.
MDL: “Un terzo posto a Nova Gorica, un quinto a Sanremo ed un altro ITM sempre in Liguria”.
AP: La tua prima vittoria?
MDL: “La prima competizione di rilievo alla quale ho partecipato è stata il The King Solomon's Tour nel 2008, specialità Omaha. Quattro tappe, alla fine ho vinto la classifica finale. Non lo ricorda nessuno questo risultato ma è per me motivo di orgoglio”.
Luciano Del Frate