Vanessa Rousso è stata una delle icone di PokerStars e non solo, figlia e simbolo di un'era pokeristica che non c'è più. I suoi boccoli d'oro, le sue smorfie glamour ai tavoli, hanno segnato un lungo decennio.
Oggi festeggia il suo 32esimo compleanno e pensare che si rivelò al mondo del poker americano ben dieci anni fa, quando conquistò la sua prima bandierina alle WSOP nel Ladies Event.
La consacrazione di Lady Maveick pochi mesi dopo, in un "torneino" del World Poker Tour da 25.000$, nel Five-Star World Poker Classic, con un final table che le fruttò oltre 260.000$. Da lì PokerStars e una rapida ascesa.
Personaggio mediatico ma anche giocatrice esperta, Vanessa è stata capace di assicurarsi 3,5 milioni di dollari solo nei tornei live, oltre agli ingaggi (per nulla banali) degli sponsor, ad iniziare da GoDaddy e PokerStars.

La sua mancata conferma nel team pro segna la fine di un'era pokeristica.
Il divorzio era nell'aria: Vanessa negli ultimi due anni aveva diminuito il suo impegno live ed aveva dedicato molto tempo alla nuova carriera di deejay. A peggiorare il rapporto tra la room e la sua icona glamour, il ritardo della room dell'Isola di Man nell’entrare nel mercato ufficiale americano (ci sono ancora ostacoli in New Jersey mentre in California tutto procede bene ma la burocrazia è disarmante).
Negli States rimane sempre molto seguita dagli appassionati ed ha annunciato l’adesione al nuovo progetto di coaching "Zen Poker Mentoring", insieme al bi-campione WSOP Brian Rast e a Kristy Arnett.
Il prossimo seminario sarà a Downtown, al "Casinò D" di Las Vegas, dove Vanessa spiegherà alcune tecniche sulla lettura live degli avversari. Musica a parte, il poker rimane il suo pane quotidiano.
L'addio a PokerStars segna comunque la fine dell'era di "Lady Maverick" ma la sua aurea pokeristica non tramonta.