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“Perché scommetto sulle politiche, il mio profitto annuale è di £20.000”

Le scommesse legate agli eventi politici hanno registrato un vero boom in Gran Bretagna negli ultimi anni e le prossime elezioni consolideranno un business importante per tutta l’industria dell’e-gaming (raccolta prevista: circa 100 milioni di sterline, ma vista l’incertezza dell’esito, è ancora difficile fare una previsione sui profitti).

Sia chiaro, le scommesse politiche sono ancora lontane dai volumi dell'ippica (il Gran National ha raccolto 300 milioni di sterline) o dal calcio, ma la crescita degli ultimi anni non è da trascurare. Nelle prossime elezioni, i volumi potrebbero essere 5 volte più importanti rispetto a quelli delle politiche del 2010 e del voto presidenziale negli USA nel 2012.

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Perché questa passione per le scommesse politiche è esplosa in maniera così improvvisa?

Molti scommettitori esperti hanno intuito che in questo mercato c'è la possibilità di fare profitti. O almeno credono che sia così.
William Hill ha reso noto che un gambler ha puntato - nello scorso referendum per l'indipendenza scozzese - 900.000 pounds sull'esito negativo del quesito referendario ed ha incassato circa 200.000 sterline. Questo episodio è emblematico su come le quote siano generose anche su esiti abbastanza scontati.

"Non c'è alcun dubbio che questa consultazione elettorale si rivelerà il più grande evento di scommesse non sportive di tutti i tempi" ha affermato Matthew Shaddick, trader per il mercato "politico" del bookmaker britannico Ladbrokes. E pensare che le scommesse politiche erano una volta offerte dai bookmakers più per ragioni di marketing e di pubblicità.

Peter Smith, un ex consulente fiscale in pensione, ha dichiarato a Reuters che riesce a guadagnare circa 20.000 sterline l'anno con il betting ed è disposto a giocarsi (alla faccia delle regole sulla corretta gestione del bankroll) tutto il profitto di 12 mesi sulle prossime elezioni. "Farò circa 200 puntate, nella speranza di guadagnare circa 5.000 sterline".

"Se ci fossero più mercati, scommetterei sulla politica tutto il tempo. E' molto più facile battere il banco".

Smith ha mostrato le sue schedine che gli hanno consentito di vincere 11.000 pounds nelle presidenziali americane del 2008, con il trionfo storico di Barack Obama.

"Puntare 20.000 sterline sui cavalli sarebbe una cosa illogica. Non è così spaventoso invece scommettere su queste politiche, visto come stanno andando le cose. Si prospetta un ROI decente a chiusura dell’evento".

Molti clienti della compagnia di trading finanziario sul betting, IG Group, potrebbero vincere somme con 5 zeri, ha affermato Matt Brief. "Un uomo potrebbe incassarne 200.000, se i laburisti si aggiudicano la maggioranza assoluta".

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Mike Smithson invece smorza i facili entusiasmi. L'uomo è responsabile del sito www.politicalbetting.com ed è convinto che "i mercati delle scommesse offrono sempre le risposte corrette solo nelle 24 ore prima delle elezioni. Se le scommesse fossero una guida affidabile, i favoriti dovrebbero vincere sempre e ciò non accade al 100%".

Smithson ha rischiato 3.000 pounds sulle elezioni, facendo speculazioni sulla variazione delle quote, una sorta di compra-vendita (o punto-banca nel betting exchange) sui prezzi. "A mio avviso, il mercato ha sopravvalutato l'impatto del ruolo della Scozia sugli equilibri elettorali. C'è il fatto che i sondaggi a favore dei Conservatori stanno influenzando le quote mentre gli exit polls che sorridono ai Laburisti, in genere sono ignorati dai mercati".

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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