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Main Event WSOP: ‘The Grinder’ e Full Tilt trionfano in tribunale

Michael-MitzrachiMichael “The Grinder” Mizrachi potrà indossare la patch del suo attuale sponsor, Full Tilt, durante il final table del Main Event WSOP 2010 in programma a novembre e che vedrà, tra i protagonisti, anche il nostro Filippo Candio. Il primo round, a livello giudiziario, ha dato ragione alla red room e al suo giocatore di punta per l'evento pokeristico più importante dell'anno.

Lo ha stabilito il giudice distrettuale texano James Nowlin che ha respinto l’istanza preliminare di Deliverance Poker, società ex partner di Mizrachi. Il magistrato ha depositato la decisione il 14 settembre e Mike ha rivelato l’anticipazione a Londra, durante le World Series of Europe.

Con questa decisione giudiziaria, la composizione del tavolo finale (a livello di sponsorizzazioni) è già delineata. PokerStars punterà su due “cavalli”: il chipleader Jonathan Duhamel, sotto contratto pluriennale, e Jason Senti ingaggiato durante il torneo.

Il resto dei November Nine sono invece vincolati con Full Tilt. L’azzurro Filippo Candio era stato sponsorizzato in estate solo per il Main Event ma in questi giorni è diventato red pro a tutti gli effetti, firmando un regolare contratto. Legati alla room di Chris Ferguson ci sono anche Joseph Cheong, Soi Nguyen, John Racener, Matthew Jarvis e John Dolan (il secondo nel chipcount).

Tornando alle vicende giudiziarie di Mike Mizrachi, Deliverance aveva citato in giudizio “The Grinder” per non aver onorato il contratto e, in vista del grande evento, ha chiesto in via cautelare, di bloccare gli effetti dell’accordo tra il player e Full Tilt. La corte distrettuale del Texas ha però rigettato la richiesta, ritenendo “non sufficiente la documentazione allegata nel ricorso”.

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Le motivazioni sono contenute in cinque pagine nelle quali “l’attore (Deliverance Poker, ndr) non è riuscito, nelle sue memorie, a giustificare motivazioni sufficienti per l’accoglimento dell’ordine restrittivo”. Che tradotto significa che se Mizrachi gioca il Main Event con il logo di Full Tilt "non vi è alcuna minaccia per un danno irreparabile” per la poker room ricorrente.

the-grinderInoltre i giudici si sono sbilanciati anticipando quale sarà la sentenza definitiva, ritenendo nel merito la causa già orientata a favore di Mizrachi. Deliverance sembra destinata a soccombere e a pagare salatissime spese legali. La room è riuscita comunque a raggiungere il suo scopo principale, e guadagnare, da questa vicenda, un minimo di visibilità.

Il contratto tra Deliverance e “The Grinder” è stato sottoscritto il 13 luglio del 2009. Il 7 settembre del 2010, la poker room ha presentato la prima istanza restrittiva ma è stata respinta perché  "non era stato depositato alcun contratto” per provare il rapporto ancora in essere con il giocatore originario della Florida.

Il 10 settembre è stata presentata un’altra memoria con, in allegato, anche l’accordo scritto ma i giudici non sono convinti della sussistenza di un rapporto ancora in essere tra le parti e ritengono improbabile che “l’attore prevalga nel merito”. In altre parole Mizrachi, secondo la corte texana, è libero da ogni accordo con Deliverance. Il primo round è stato vinto da “The Grinder” ma si attendono ancora fuochi d’artificio nella aule del tribunale texano.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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