Si allarga l'inchiesta su Amaya Gaming in merito all'acquisto di PokerStars e Full Tilt: i vertici della multinazionale canadese sono ufficialmente indagati per insider trading in Quebec e questo può diventare un grosso problema per l'ingresso delle due poker rooms negli Stati Uniti, anche se oggi Baazov, parlando all’assemblea degli azionisti, ha confermato che in New Jersey, la licenza sarà attiva entro il terzo trimestre 2015.
La posizione di Amaya ufficiale è chiara: per loro non ci sono prove del reato e si dichiarano certi che le posizioni dei dirigenti saranno archiviate prima dell'eventuale processo. Anche perché alla società non è stata mossa alcuna accusa.
Iscritti nell'elenco degli indagati, proprio il numero uno, David Baazov (amministratore delegato e cuore pulsante della società) e Daniel Sebang, Chief Financial Officer. In una nota ufficiale, Amaya ha confermato che le due figure sono sotto indagine in merito all'operazione di acquisto di Oldford Group (PokerStars e Full Tilt) ma è escluso un loro insider trading personale.
In tutti i casi, non è stata presentata alcuna accusa formale nei confronti della società. L'affare comunque scotta, visto che chi indaga è convinto che ben 300 persone si siano arricchite con questa presunta operazione.
Nonostante le accuse da parte dell' Autorité des Marchés Financiers (AMF), David Baazov è stato rinominato presidente e CEO, con il 96% dei voti, da parte dell'assemblea dei soci.
AMF, nel dicembre 2014, aveva compiuto un vero e proprio blitz nella sede di Amaya e aveva sequestrato la documentazione inerente l'operazione di acquisto di Oldford Group.
Baazov è sembrato sicuro, in merito al tenore legale dell'operazione dell'anno (di acquisto di PokerStars): "Credo che le accuse mosse nei miei confronti e degli altri funzionari di Amaya, siano infondate. Non abbiamo violato la legge canadese e siamo fiduciosi che alla fine anche AMF arriverà alla stessa conclusione" ha chiuso Baazov.
"Ad oggi, AMF non ha minacciato né avviato alcun procedimento legale nei confronti della società o dei suoi dipendenti. Non è stata fornita alcuna prova che manager e funzionari abbiano violato le leggi canadesi" ha commentato Ben Soave, membro del consiglio di amministratore.
Come detto, Baazov è stato rieletto presidente del consiglio e CEO, con il 96% del consenso degli azionisti, a testimonianza che il CdA di Amaya è convinto di poter vincere questa battaglia legale.
Davanti ai soci, Baazov è stato rassicurante in merito all'inchiesta in corso: "non ha influito sull'operatività della società. Non è una cosa da prendere alla leggera ma non dobbiamo neanche montare dei film sulla vicenda".
Baazov ha anche confermato lo sbarco in New Jersey e le nuove politiche societarie.