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Gus Hansen va all-in al buio ad ogni mano: follia o colpo di genio?

La storia che stiamo per raccontarvi si riferisce a circa 10 anni fa, un periodo di tempo che nel poker è equiparabile a un secolo visto quanto si evolve velocemente questo gioco. All'epoca si teneva un torneo a inviti a Las Vegas chiamato Poker Superstars, nel quale alcuni tra i migliori professionisti al mondo si contendevano un montepremi da 1.2 milioni di dollari e una prima moneta da 400.000 dollari.

Il format non era quello di un semplice torneo freezout: in una prima fase si giocavano una serie di sit and go che assegnavano un punteggio in base al piazzamento finale, poi i migliori si sarebbero scontrati in heads-up fino a determinare il vincitore. Nel corso dell'edizione di cui stiamo parlando i protagonisti erano player del calibro di Gus Hansen, Phil Hellmuth, Daniel Negreanu, Mike Matusow, Phil Ivey e Chris Moneymaker.

Giunti all'ultimo sit and go di qualificazione per la fase a heads-up, la situazione era molto chiara: Phil Hellmuth e Antonio Esfandiari erano già qualificati, a Phil Ivey e Freddy Deeb bastava non essere tra i primi due eliminati, Chris Moneymaker doveva raggiungere almeno l'heads-up per passare il turno e Gus Hansen aveva pochissime speranze visto che l'unico modo per farcela era vincere il sit and go.

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Con questa premessa, è facile comprendere come i singoli giocatori avessero deciso di affrontare questo ultimo round: Esfandiari e Hellmuth potevano giocare liberamente, senza alcuna paura, essendo già qualificati; Ivey e Deeb dovevano semplicemente evitare ogni rischio e aspettare le prime due eliminazioni; Moneymaker e soprattutto Hansen erano costretti ad aggredire fin da subito per poter sperare di accumulare chips e arrivare in heads-up.

Al giorno d'oggi il professionista danese è conosciuto soprattutto per le clamorose perdite nel poker online e molti si sono dimenticati che se un tempo vinceva milioni di dollari a poker era anche grazie a una intelligenza sicuramente fuori dal comune. In questo caso Gus decise di mettere in atto una strategia a dir poco inusuale, eppure piuttosto brillante: andare all-in al buio in tutte le mani.

Anche se nel corso della trasmissione si comporta come se stesse giocando a caso, "The Great Dane" sapeva benissimo che questa era la scelta migliore. Dei cinque avversari, infatti, due non avrebbero fatto altro che foldare dall'inizio alla fine ma oltre a questo fattore, c'è anche da considerare che gli altri componenti del tavolo erano giocatori di tutto rispetto, sui quali Gus non poteva sicuramente vantare chissà quale edge postflop.

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Fatto questo ragionamento, la scelta di pushare tutte le mani risulta sicuramente astuta: in questo modo Gus mette pressione fin dall'inizio aumentando la varianza e può evitare spot pericolosi postflop contro avversari molto forti. D'altronde gli serviva solo ed esclusivamente la vittoria e questa strategia era probabilmente la migliore per incrementare le sue possibilità contro questi giocatori.

Ovviamente la sua condotta lasciò tutti a bocca aperta, specialmente in un periodo come quello nel quale l'aggressività ai tavoli non era certamente diffusa. Chi se la prese maggiormente fu Phil Hellmuth, che venne eliminato alla terza mano di gioco proprio dal danese: tutti foldano fino a Gus che dallo small blind decide di andare all-in al buio; "Poker Brat" spilla a j e non può far altro che chiamare, per poi perdere il coinflip contro la coppia di 2 dell'avversario.

Con uno stack raddoppiato, Gus dà vita a un vero e proprio show: fischietta, ride, scherza e continua ad andare all-in a ogni mano, senza mai guardare le hole cards. Continua così per 20 mani consecutive, eliminando anche Chris Moneymaker con un 10-7 che scoppia l'A-10 del professionista americano e Shaun Deeb con un Q-10 che vince il coinflip contro 8-8. La sua strategia lo porterà alla vittoria? Non vogliamo spoilerare, ecco il video integrale di questo incredibile sit and go:

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