E’ sempre la solita storia: cosa succede quando un bookmaker sbaglia una quota? L’unico precedente giudiziario in Italia, risale al 2012 (dopo 4 anni di battaglia legale), quando il Tribunale di Roma aveva dato ragione ad Eurobet che si era rifiutato di pagare una vincita per via di una quota sbagliata, in una partita di basket.
C’è invece una circolare dei Monopoli di Stato che si schiera a favore degli scommettitori.
Quindi? Si vive ancora nell’incertezza e forse, come spesso capita in Italia, fino a quando non si arriverà in Cassazione, non si avranno sicurezze.
L’ultimo caso è avvenuto domenica sera: un 50enne siciliano aveva piazzato nell’agenzia GoldBet di Taormina, diverse scommesse per una vincita potenziale di 2.721,30 euro, una cifra enorme, diretta conseguenza di un chiaro errore da parte di un quotista del book austriaco.
La vittoria in Coppa Italia del Crotone era quotata a 193 invece di 1,93 (leggermente sotto la pari). Lo scommettitore siciliano si è accorto abilmente dell’errore ed ha piazzato varie giocate, per un totale di 13 euro (aveva piazzato anche una multipla).
Con la vittoria del Crotone (combinata anche il colpo del Trapani) l’uomo ha vinto oltre 2.700 euro, ma Goldbet ha deciso di non pagare e di rimborsare solo la giocata, in virtù dell’errore ed appellandosi alla recente giurisprudenza del Tribunale di Roma.
Ma come detto, i Monopoli di Stato (ADM) la pensano diversamente e privilegiano la tutela del consumatore rispetto agli interessi del book: d’altronde, in ogni attività, gli errori rientrano nel rischio di impresa.
Sarebbe necessario un sistema di tutela più chiaro ed efficace per gli scommettitori.