There is something strange in your neighborhood: who you gonna call? Nell'attesa del reboot dei Ghostbusters, che sbarcherà (e presumibilmente sbancherà) al botteghino il prossimo luglio, dalla Florida arriva probabilmente il primo caso di torneo di poker "fantasma", dove addirittura pare nessuno sappia chi abbia vinto. E non stiamo parlando di un torneino tra amici, ma di un evento da $250 di buy-in con un montepremi da $215.000… se non di più.
Ma procediamo con ordine per capire se è meglio chiamare il dottor Peter Venkman & soci. Lo Hialeah Park Casino di Miami ha organizzato come detto questo torneo di poker per celebrare il secondo compleanno della sua poker room, mettendo in palio ben $60.000 garantiti al vincitore. Il torneo prevedeva cinque Day 1 con due starting flight per ognuno.
Dal 25 al 29 agosto si sono svolti questi Day 1, ed è stato un successo, tanto che il montepremi garantito è stato sfondato. Eppure sin da subito c'era qualcosa che non quadrava. Bob Bernstein, un utente del forum di 2+2, ha deciso di affrontare la questione spiegando tutto ciò che di strano aveva notato.
"La struttura non è stata pubblicata online né era disponibile nella sala da poker", ha affermato Bernstein. "È stata esposta sul palco del torneo dove i giocatori andavano a registrarsi e dove venivano effettuati i buy-in, invece che alla cassa, dove non c'era alcuna segnalazione del torneo".
L'evento prevedeva la possibilità di effettuare il re-buy e di ottenere un add-on finale al termine dei nove livelli del Day 1. I veri problemi sono sorti nel Day 2 conclusivo, che si è svolto lo scorso 30 agosto. Il chip count è stato postato all'inizio della giornata, in cui veniva evidenziato il montepremi garantito da $215.002 e che 163 player erano riusciti a superare i cinque Day 1, 90 dei quali sarebbero andati in the money.
Il numero totale delle entry non è mai stato comunicato ai giocatori, stesso dicasi per il numero dei re-buy e degli add-on. I più attenti tra i player hanno fatto due calcoli, scoprendo che il numero delle chip in gioco non corrispondeva a quanto mostrato dal tournament clock: c'era una differenza di ben 696.000 chip.
Bernstein ha affermato che la South Florida Poker Players Association ha affrontato l'argomento su Facebook, portando Daniel Sierra, uno dei manager della poker room dello Hialeah Park, a intervenire sul social network per fornire alcune informazioni. Che hanno avuto l'effetto contrario: invece di dirimere le questioni, ne hanno sollevato delle altre.
Bernstein e altri giocatori si sono accorti che c'erano dell'altro fuori posto. Addirittura è venuto fuori che lo staff ha permesso agli "amici" di alcuni giocatori di sedersi accanto a loro durante il torneo. Oppure che alcuni player eliminati avessero usufruito della possibilità di acquistare un nuovo stack, senza ottenere la ricevuta del re-buy.
La domanda, come diceva Lubrano, nasce spontanea. Ed è proprio Bernstein a chiedersi: "In questo modo quanto è facile intascarsi del denaro?". Da parte dell'organizzazione, naturalmente. E non è finita qui.
Una volta scoppiata la bolla, i premi sono stati attribuiti sullo stesso palco dove i giocatori avevano effettuato i buy-in, invece che alla cassa della poker room. La cosa più incredibile di tutte, forse, è che a quanto sembra ci sia stato un chop tra i dieci finalisti, ma nessuno sa come si sia concluso il torneo né chi abbia vinto, visto che lo Hialeah Park non ha pubblicato i risultati.
Le accuse di Bernstein nei confronti del manager principale della poker room, Nelson Costa, sono durissime: l'utente di 2+2 afferma che Costa abbia "assunto degli amici" nello staff dello Hialeah Park e gestisca una scuola di dealer in cui i diplomati ottengono un lavoro nella sua poker room in cambio di una parte del loro stipendio.
Dulcis in fundo, Bernstein afferma inoltre che a molti giocatori, nel torneo in questione, sia stato permesso di partecipare senza pagare nulla: un freeroll in pratica, in cambio di una parte delle loro eventuali vincite.