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Deputato USA sostiene la legge sul poker online tirando in ballo l'Isis...

Dopo New Jersey, Nevada e Delaware, la Pennsylvania potrebbe essere il quarto stato a legalizzare il poker online negli USA. La riforma, che tra licenze e tasse potrebbe portare nelle casse dello stato circa 40 milioni di dollari l'anno, è stata proposta ormai da qualche mese ed è attualmente in fase avanzata di discussione.

Come sempre, tutto verte su quanto le opposte lobby riusciranno a essere persuasive con le loro azioni di pressione. A guardare certi notiziari e sentire certi esponenti politici, però, c'è da rimanere sbigottiti.

Il canale digitale wgal.com, in un suo TG di qualche settimana fa, ha pubblicato un servizio sull'argomento, riportando le dichiarazioni di John Payne, deputato repubblicano tra i sostenitori di questa riforma.

Certi argomenti usati da Payne sono però sconcertanti: "Dove finiscono i soldi quando perdiamo? Cina? Isis?"

Il puntello intorno a cui Payne cerca di fare leva per convincere indecisi e contrari è improntato ad una generica quanto grossolana paura, identificata in due classici e consolidati spauracchi: il terrorismo (Isis) e il più grosso avversario degli USA nello scacchiere delle potenze mondiali (Cina).

Il principio è ovviamente corretto, ovvero quello di far finire nelle casse dello stato tasse che altrimenti finirebbero altrove, senza per questo dover agitare spettri come quelli menzionati da Payne.

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Ci mette ampiamente del suo anche la testata, che accompagna il servizio con immagini fuorvianti: mentre lo speaker parla della riforma come "sicura e legale alternativa a popolari siti off-shore di gambling", sullo schermo scorrono immagini di WSOP.com, il sito di gioco ufficiale delle World Series Of Poker, pienamente legale e provvista di licenza da parte dello stato del Nevada.

Uno scivolone da querela, da parte di Wgal.com, ma una sensazione generale di inadeguatezza anche guardando a chi sta sponsorizzando questa riforma. In fin dei conti, se dopo più di quattro anni dal terremoto black friday ancora non si è stati capaci di risolvere una questione come quella della legalizzazione del gambling online nel principale bacino mondiale di questo mercato, qualche ragione ci sarà...

Clicca qui per guardare il servizio integrale

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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