Uno dei tratti distintivi dei poker pro particolarmente aggressivi è il fatto di puntare solo sulle proprie outs reali ma anche su quelle cosiddette fake, ossia le carte che hittano il board e che possono essere utilizzate per rappresentare un punto molto forte.
Ed è proprio in una situazione del genere che si è trovato a giocare Eric "basebaldy" Baldwin, in una mano contro Tom “durrrr” Dwan al WPT Doyle Brunson Five Diamond World Poker Classic del 2009 con buy-in da 15.000 dollari.

Con bui 800/1.600 e ante di 200, Baldwin apre di 4.000 da early position con a a , trovando il call di ben quattro avversari. Il flop recita j 4 2 , il giocatore di small blind fa check mentre durrrr punta 15.800 da posizione di big blind. “In quella situazione non volevo soltanto callare, perché se qualcuno degli altri tre avversari a parlare dopo di me decidevano di mettere nel piatto altre chips, non avrei avuto idea di dove fossi nella mano” spiega Baldwin, che in carriera ha vinto un braccialetto d’oro alle WSOP del 2009.
“Non potevo neanche foldare contro Dwan, perché lui poteva essere su un draw oppure avere il nulla assoluto per un perfetto bluff. Inoltre, avevo l’asso di picche, per cui a lui restavano soltanto 8 outs per il colore.” Eric rilancia dunque a 37.000 ottenendo il fold degli altri tre dopo di lui, mentre Tom decide invece di chiamare: “Dopo che ha fatto call pensavo che potesse avere una coppia, oppure che stesse giocando un draw in maniera diversa, o ancora che non avesse nulla e che avrebbe poi tentato di rappresentare un progetto che si chiudeva eventualmente al turn.”
La quarta community card è però un 4 che accoppia il board e durrrr opta per un check: “Il piatto era da circa 100.000 chips e a me ne restavano soltanto 64.000” continua Baldiwin. “Se pushava sul river lo chiamavo ugualmente, per cui non ero più in grado di abbandonare quella mano. Meglio andare all-in direttamente e costringerlo a decidere se aggiungere le altre fiches oppure foldare.”
Tom sceglie di andare a vedere e mostra 7 4 per il trips. Il river è infine un 6 ed Eric viene eliminato dal torneo. “Interessante la sua idea di chiamare al flop dopo che io lo avevo re-raisato” conclude Baldwin. “Doveva saperlo che i suoi quattro non erano buoni con altre tre persone che dovevano ancora parlare, ma forse ha pensato di avere 5 outs buone (i due 4 e i tre 7) e che, data la presenza del draw a picche, poteva pushare nel caso al turn fosse arrivata un’altra carta dello stesso seme. Inoltre, poteva rappresentare anche una scala se invece sul board scendeva un Asso, per cui a aveva 5 outs reali ed altre 8 o 9 per il flush più 6 per chiudere una scala. Evidentemente pensava di bluffarmi con una delle sue fake outs, ma poi è stato fortunato e ne ha beccata una di quelle reali.”